"A Passo di donna" Donne e lavoro verso la parità di genere

Venerdì 18 marzo si è tenuto all'Auditorium Cerri il secondo incontro annunciato per questo mese di marzo. Il terzo appuntamento sarà, sempre in Auditorium, venerdì 25 alle ore 18.30, tema "La città delle donne - Milano atlante di Genere". ()
A passo di Donna
Il secondo incontro di "A passo di donna" del 18 marzo u.s. verteva sulla "Parità effettiva delle donne nel tema del lavoro".
È stata tracciata la storia della legge sulla parità tra uomini e donne in materia di lavoro ( legge Tina Anselmi del 1977 che richiama l’art. 7 della Costituzione, voluto dalle “Madri Costituenti”), che vieta ogni discriminazione di genere per l’accesso a qualsiasi tipologia di lavoro, aprendo così anche alla parità retributiva e di trattamento sui luoghi di lavoro.

A questo riguardo va ricordato che a fronte di leggi tra le più avanzate in Europa, lo stridore della loro non applicazione relega il nostro Paese tra i peggiori in materia di uguaglianza, sia di parità retributiva, di trattamento, di discriminazione sul luogo del lavoro. I dati circa la percentuale di donne lavoratrici è parecchio al di sotto della media europea, le difficoltà a far valere le proprie competenze, negli avanzamenti di carriera, nella conciliazione tra lavoro e famiglia, spesso lo stalking, il welfare inadeguato, tutto rende l'attività lavorativa delle donne molto ardua.

Chiara Gribaudo infatti ha spiegato che anche una successiva legge che prevede le “Consigliere di parità” per vigilare sull'applicazione delle norme - che ha un suo determinante apporto -, resta ampiamente non utilizzata, anche perché richiede la gratuità del compito e già solo questo svaluta la sua figura, che necessita invece di una duratura competenza ed esperienza sul tema, oltre al sostegno dei sindacati confederali.

Come anche gli altri interventi hanno sottolineato - Elena Lattuada e De Marchi -, persino la raccolta dati, su quanto questa norma sia applicata, non è effettuata, contribuendo a ciò il problema dei subappalti.

Altri temi trattati: le difficoltà occupazionali delle donne a seguito della pandemia, che ha colpito di più le lavoratrici dei settori del terziario, meno qualificati, meno retribuiti e più occupati dalle donne. Per questo sarebbe giusto pensare a corsi serali di riqualificazione, così come sono state le “150 ore”.

Ma fondamentale resta un deciso cambio di mentalità rispetto al ruolo sociale delle donne, alla divisione dei compiti in famiglia. Nota dolente nel nostro Paese.
Un piccolo passo in avanti lo darebbe per esempio un certificato di merito per le aziende che applicano le normative, favorendo, da parte del settore pubblico, le realtà che le applicano.

Appuntamento al terzo incontro.

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