Abbiamo fatto bene, dobbiamo fare meglio

Perché mi candido alle imminenti elezioni comunali? Per continuare il lavoro iniziato dalle amministrazioni Pisapia e Sala, ma anche per alzare l'asticella degli obiettivi e fare ancora meglio. ()
vittoria pisapia
Andando a votare domenica 3 o lunedì 4 ottobre (ormai ci siamo!), sui manifesti delle liste in lizza per il Comune e i Municipi 3 e 4 sarà possibile trovare anche il mio nome. Sono infatti candidato nella lista Milano Unita - La Sinistra per Sala, una delle otto che sostengono la rielezione dell'attuale sindaco Beppe Sala. Questa lista è anche in corsa per tutti i Municipi della città tra cui appunto il 3 e il 4, dove i candidati sono rispettivamente l'attuale presidente Caterina Antola e Stefano Bianco, ora consigliere municipale.

Il mio obiettivo principale è che il centrosinistra si affermi (e possibilmente anche in modo netto, al primo turno), in Comune, nei Municipi in cui sono candidato ma anche negli altri, raggiungendo magari il medesimo risultato di nove su nove del 2011 (ricordo che cinque anni dopo, invece, si vinse solo in quattro - l'1, il nostro 3, il 6 e l'8 - e 'l modo ancor m'offende...). Nel contempo, vorrei che in questa affermazione fosse rilevante e decisivo il contributo di Milano Unita, lista della sinistra milanese varata da Comitati X Milano, èViva, Sinistra italiana e Sinistra X Milano (in rigoroso ordine alfabetico).

La mia prima 'scommessa' elettorale è quindi di contribuire al fatto che a Milano prosegua l'esperienza di governo del centrosinistra, puntando sui candidati che il quadro politico cittadino offre in alternativa al centrodestra, tanto più considerando che quest'ultimo è forse il peggiore che si sia mai presentato alle elezioni comunali nella nostra città. Non solo e non tanto per l'inadeguatezza del suo candidato sindaco, che sembra essere stato scelto come vittima sacrificale di una sconfitta ritenuta forse inevitabile prima ancora dell'inizio della campagna elettorale, ma soprattutto per il fatto di essere dominato da due partiti che, guidati dagli attuali leader, ne sono certo, farebbero tornare indietro, e di molto, sia Milano che l'Italia.

Beninteso, qui non si tratta di impegnarsi per impedire la vittoria dell'avversario, che deve essere solo una conseguenza. La scelta principale è in funzione di cercare la vittoria dei candidati più vicini al proprio sentire politico, ma che abbiano realmente la possibilità di prevalere. Qui sta il punto del sistema elettorale per il Comune e i Municipi: piaccia o non piaccia, diversamente da quanto succede per il Parlamento, gli elettori milanesi scelgono direttamente chi li governerà nel quinquennio successivo. In questa situazione, secondo me vanno messe da parte le battaglie di testimonianza o di minoranza, che rispetto e personalmente non mi farebbero paura (ne ho fatte tante in più di un decennio nel Partito democratico, praticamente tutte, comprese tre campagne elettorali per la Regione!), ma che non risponderebbero alla domanda di una città che si chiede chi ne prenderà la guida nella prossima consiliatura. Senza considerare che, ragionando in modo puramente utilitaristico, se io o qualsiasi altra persona di centrosinistra, ma anche di sinistra, avessimo un’idea o un progetto o qualcos’altro da proporre per Milano o il proprio Municipio - mettiamo, per fare un esempio facile, una nuova pista ciclabile, una di quelle cose che piacciono tanto al centrodestra e al suo candidato sindaco… - da chi avrebbero più probabilità di essere ascoltati e chi potrebbero sperare più facilmente di convincere?

Nella mia scelta di candidarmi c’è poi una seconda ‘scommessa’ elettorale: cercare l’affermazione di una nuova formazione politica - purtroppo l’ennesima - che accetti la sfida non solo di governare e rimboccarsi le maniche, con il rischio di sbagliare e sporcarsi le mani, ma anche di essere critica e di pungolo verso obiettivi un po’ dimenticati, pure in questo difficile momento di uscita dalla crisi causata dalla pandemia. Obiettivi che sintetizzo con 'attenzione ai più deboli', cioè politiche e concreti provvedimenti in loro favore, perché tanto i più forti hanno sempre le risorse per farcela da soli, anche se, com’è come non è, riescono sempre a cavarne fuori di nuove dal tanto vituperato pubblico per utilizzarle in favore del proprio privato. Obiettivi a cui tendono le proposte elettorali di Milano Unita, tra cui cito la carta comunale del lavoro buono, cioè adeguato per condizioni e retribuzione a vivere in una città impegnativa e costosa come Milano; le case della salute in ogni quartiere, per garantire quella medicina territoriale che durante la pandemia è mancata clamorosamente nella Lombardia tanto decantata come faro di civiltà sanitaria; il contrasto alla povertà educativa e a tutte le altre povertà che sempre la accompagnano.

Milano Unita ha accettato questa sfida, ben consapevole della sua difficoltà, anche perché, come ho scritto nel titolo e nel sommario, durante le amministrazioni Pisapia e Sala abbiamo fatto bene, ma non tutto è stato fatto bene (per fare solo due esempi, a livello cittadino l’accordo sugli scali ferroviari, e a quello del Municipio 3 i progettati trasferimenti sia degli ospedali Besta e Istituto dei Tumori, che delle facoltà scientifiche della Statale). Per questo, in caso di vittoria sarà necessario fare meglio, ma sarà necessario anche chi lo ricordi al futuro Sindaco e alla maggioranza della sua maggioranza!

Se il centrosinistra prevarrà, che io sia eletto o meno in uno dei tre consigli per cui sono candidato, darò il mio contributo al raggiungimento degli obiettivi di cui ho parlato e porterò il mio personale bagaglio di esperienza politica, accumulato sia nei cinque anni come membro del Consiglio di Zona 3 (che, ricordo, è stata l’unica istituzione a pronunciarsi, chiaramente e all’unanimità, contro il trasferimento dei sopra citati ospedali, e dove sono stato vicepresidente della commissione Attività produttive e Sicurezza con specifica delega sulla seconda) sia in questi ultimi cinque di attivismo politico nel Partito democratico, lasciato l’anno scorso, e attivismo civico in varie realtà, tra cui quella di z3xmi.it, che ringrazio molto di questo spazio che mi ha concesso.


I programmi della lista, i candidati al Consiglio comunale e ai Consigli di Municipio sono reperibili su questo sito (qui le linee programmatiche della coalizione per Antola presidente, a cui abbiamo ampiamente contribuito con le nostre proposte), e, per chi è in Facebook, sulla pagina cittadina e su quella del Municipio 3. In più, qualche considerazione personale sulla mia pagina Facebook dedicata alla politica.


Credits: le foto sono riprese dai siti ilfattoquotidiano.it e milanoweekend.it, scelte perché ricordano l'inizio della mia esperienza di Consigliere di Zona 3 e uno degli ultimi risultati, la riqualificazione di piazza Leonardo da Vinci, fortemente voluti e raggiunti dall'istituzione di cui ho fatto parte.


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Re: Abbiamo fatto bene, dobbiamo fare meglio
01/10/2021 Michele Sacerdoti
Non sono d'accordo con la decisione della redazione di pubblicare solo gli interventi dei redattori di z3xmi Paolo Burgio della Lista Civica Ambientalista e Adalberto Muzio di Milano Unita sulle motivazioni della loro candidatura.
In questo modo si è fatta esclusivamente pubblicità elettorale a queste due liste trascurando le altre, e in particolare Europa Verde di cui sono capolista nel Municipio 3 e candidato in consiglio comunale.
Nelle precedenti elezioni amministrative z3xmi ha pubblicato un articolo citando tutti i candidati in municipio 3 che avevano collaborato con la newsletter, tra cui il sottoscritto.
Ho scritto numerosi articoli e dato informazioni ai redattori per la scrittura di altri oltre a sostenere numerose battaglie in zona tra cui il Parco Bassini, il trasferimento della Statale a Mind, la salvaguardia dei giardini di via Zanoia.
Chiedo pertanto che venerdì, ultimo giorno utile, z3xmi pubblichi un post in cui indichi tutti i candidati che hanno collaborato con essa, tra cui il sottoscritto.
Un caro saluto

Michele Sacerdoti
www.sacerdotiamamilano.it


 
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