Tutta la città ne parla

Prendiamo in prestito il titolo di un bel film degli anni ’30 di John Ford per ricordare a chi si fosse distratto che domenica 3 e lunedì 4 ottobre siamo chiamati ai seggi per eleggere il sindaco di Milano e i consiglieri comunali, nonché presidenti e consiglieri dei Municipi territoriali. ()
Duomo Cucchi 27.11.2013 070
Per altro, non siamo proprio così sicuri che tutta la città ne parli perché, almeno a tre settimane dal voto, sembra perdurare una certa indifferenza per una scadenza che riveste invece una notevole importanza.
Sarà che spesso i ruoli si confondono, ma va da sé che il voto per il sindaco non è solo di colore politico o di appartenenza rappresentando invece un investimento sul governo amministrativo della città che comporta valutazioni diverse e articolate.

Il 3 o 4 ottobre saranno in lizza a Milano 13 candidati sindaco e ben 28 liste di candidati al consiglio comunale che, con i corrispettivi concorrenti per i Municipi, assommano a migliaia di persone impegnate a rappresentare un progetto amministrativo utile, si spera, per la città intera.
Il 17 e il 18 ottobre si terranno invece gli eventuali ballottaggi per l’elezione del sindaco e dei presidenti di Municipio.
Sulla enorme scheda azzurra per le elezioni comunali e su quella verde per le municipali si potranno esprimere, per l’elezione dei consiglieri, sino a un massimo di due preferenze purché siano per una donna e per un uomo.

Ora il confronto è e deve essere sulle politiche amministrative e organizzative per rendere la nostra città sempre più vivibile e accessibile a tutti, a maggior ragione dopo i problemi suscitati dalla pandemia che non sono ancora completamente risolti.
Come noto, un buon sindaco si deve occupare, per quanto gli compete, di viabilità e di scuole, di servizi generali e di ambiente, di pulizia e polizia urbana per permettere ai cittadini di vivere la loro città nel senso più compiuto e più valido possibile. Questa ci aspettiamo da un nostro candidato ideale.
Sul piatto ci sono questioni di importanza vitale per la nostra città, scelte da cui dipende il nostro futuro, come la questione degli ex scali ferroviari, i problemi dell’emergenza abitativa, la vicenda dello stadio di san Siro e il bisogno profondo di integrazione. Per non trascurare questioni fondamentali per il benessere psicofisico dei cittadini come la cultura e lo sport.

E’ evidente che la scelta del sindaco determinerà la vivibilità futura della città per cui è importante partecipare alla vita pubblica e votare alla prossima scadenza.
Resta forse da definire meglio il ruolo dei Municipi, dopo oltre cinquant’anni dall’istituzione del decentramento a Milano, che non sembrano essere ancora efficaci strumenti di governo del territorio.
Dal Municipio 3, che è la zona di riferimento del nostro giornale, ci aspettiamo una presenza ancora più puntuale e precisa nel risolvere i numerosi problemi che ancora esistono (a mo’ di esempio: la questione di Città Studi, le piste ciclabili, la definizione di piazzale Loreto, la gestione della movida, la vivibilità dei quartieri più esterni…).

Nel rimandare ai programmi delle varie liste per conoscere la lettura che danno delle necessità di una città così complessa come la nostra, il nostro contributo è affidato alle parole dei nostri redattori che hanno deciso di candidarsi a vario titolo alle prossime elezioni. Abbiamo chiesto loro di raccontarci per quale motivo hanno ritenuto di candidarsi e quali siano i loro programmi e i loro progetti per rendere sempre più vivibile la nostra città.
E, per dirla con Italo Calvino:” D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglia, ma la risposta che dà a una tua domanda”.

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