Piazzale Loreto, da rondò ad agorà

Una sfida piuttosto ambiziosa, quasi impossibile: trasformare uno dei posti più brutti, caotici, anonimi e rumorosi di Milano - forse anche del mondo - in un luogo d’incontro, pieno di verde, vivace, desiderabile, dove andare a passare del tempo: ecco LOC, Loreto Open Community. ()
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Martedì 11 maggio, alla Triennale di Milano, il sindaco Sala e gli assessori Maran e Granelli, insieme a progettisti di varie discipline, hanno presentato il progetto per la rigenerazione di Piazzale Loreto, risultato vincitore della seconda edizione di Reinventing Cities, il bando internazionale indetto dal Comune di Milano insieme a C40 (rete globale di grandi città che implementano politiche volte a ridurre i danni da cambiamenti climatici).

Il bando prevede l’alienazione di siti dismessi o degradati da destinare a progetti di rigenerazione urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza e con interventi di grande qualità ambientale. La riqualificazione di Loreto, come quella di altri sei luoghi strategici della città, era già prevista dal PGT.

Al progetto ha partecipato un team multidisciplinare di architetti, progettisti, sviluppatori, imprenditori, ambientalisti, e sono state interpellate associazioni di vicinato, del commercio, cittadini, ecc.

Una delle caratteristiche più negative della piazza, oltre al traffico, è la sua pressoché totale impraticabilità da parte di pedoni e ciclisti, di fatto è da sempre solo e soltanto una rotatoria per auto. Quindi qualsiasi intervento atto ad affrontare questo problema non può prescindere da modifiche alla viabilità che però, in modo piuttosto intelligente, si è riusciti a ridurre ad una sola: si è deciso cioè di pedonalizzare l’ultimo tratto di via Padova riuscendo così a creare una grande isola pedonale a ridosso della porzione di Loreto che va da viale Monza a via Porpora. Il resto della viabilità rimane più o meno uguale, ma limitato ai bordi della piazza.

Questo grande spazio, come si vede dalla foto, sarà facilmente accessibile in sicurezza da vari punti, sia da pedoni che da ciclisti. È concepito su tre livelli, ci sarà molto verde, sedute, fontane, spazi per concerti, mercati, sport, passaggi per le biciclette e ospiterà nel mezzo tutte le entrate/uscite del metro, facilitando così l’accesso ad un grande numero di attività commerciali e servizi nel mezzanino. Architetture e strutture saranno in legno, vetro e materiali eco-compatibili. È prevista anche una consistente sistemazione di via Padova - questa in realtà già iniziata - che, oltre alla pedonalizzazione e piantumazione dell’ultimo tratto, vedrà anche nascere, lungo tutto il suo percorso, piccole piazze, verde, opere di artisti , slarghi pedonali, attrezzati per aiutare la socialità e il commercio, caratteristiche della zona. Un previsto riassetto dell’ultimo tratto di corso Buenos Aires, poi, vuole favorire la funzione di Loreto come snodo e raccordo fra le attività e la vita di Buenos Aires, e quelle di viale Monza, via Padova e via Porpora. Complessivamente verrà restituito uno spazio pubblico pedonale di oltre 20.000 metri quadri, di cui 10.000 sulla piazza. La totalità delle piantumazioni in tutta l’area prevede di far abbassare significativamente la temperatura e quindi di ridurre la CO2.

Qualche perplessità induce la vendita di un edificio di proprietà Comunale sull’angolo di via Porpora che purtroppo verrà rialzato di alcuni piani, naturalmente gli investitori assicurano... che sarà agile, snello, poco impattante e conterrà anche funzioni di utilità pubblica come un asilo, spazi di co-working, ecc.

L'investimento previsto è stimato in 65 milioni di euro ed è stato calcolato un ritorno economico complessivo per la città di quattro volte, pari quindi a 250 milioni.
Ma questa è solo l’anteprima: i lavori inizieranno nel 2023 e si intende terminarli nel 2026 per le Olimpiadi invernali. Nel frattempo, se ne parlerà parecchio!

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Re: Piazzale Loreto, da rondò ad agorà
12/05/2021 Michele Sacerdoti
Purtroppo si è persa l'occasione di interrare le strade di attraversamento. Un ingegnere ha presentato al Comune un progetto dettagliato che consentiva di pedonalizzare tutta la piazza e non solo sul lato nord ma non ha trovato un investitore privato per partecipare al concorso. Avrebbe implicato che il comune investisse nella costruzione delle gallerie i fondi ricavati dalla vendita del grattacielo. Nel progetto il traffico non si riduce se non per quello di viale Padova che era inferiore agli altri e quindi chi starà sulle terrazze respirerà aria inquinata e guarderà il traffico. Sarà difficile attraversare le sei corsie dell'attraversamento Brianza-Abruzzi con un semaforo che durerà poco per consentire ilk passaggio delle auto e le varie svolte.


 
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