Il Garante del Verde, a che pro?

È proprio necessaria una nuova figura istituzionale per garantire il Verde nel Comune di Milano? Non è compito del Sindaco, dell’Assessore al Verde, del Consiglio Comunale attuare una corretta politica ambientale e indirizzare le scelte dell’amministrazione per la svolta ecologista che i cittadini si attendono? ()
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Il Comune ha appena lanciato un bando per nominare un Garante del Verde, del suolo e degli alberi. Un nuovo organo collegiale indipendente composto da tre membri competenti nel campo delle scienze ambientali e urbanistiche, nominati direttamente dal Sindaco.

Stando alla recenti, e meno recenti, vicende che hanno visto scendere in piazza comitati e associazioni cittadine per difendere le aree verdi urbane, per protestare contro il consumo di suolo, l’abbattimento di alberi, l’abbandono alla speculazione edilizia di grandi aree urbane da rigenerare, sarebbe forse il caso che un Garante del Verde venisse nominato dalla cittadinanza per vigilare sulla corretta applicazione delle normative di riferimento in materia di consumo di suolo e di tutela del verde, come si legge nel bando pubblicato dal Comune.

A cosa serve questo Garante, a controllare l’operato di chi lo ha nominato, il Sindaco? A consentire l’ascolto e a favorire la partecipazione della cittadinanza, come se non bastasse un Assessorato alla Partecipazione e come se questi comunque non fossero i doveri di ogni buon amministratore?

L’esperienza di questi anni ha purtroppo fatto constatare alla cittadinanza attiva milanese che un Garante sarebbe semmai necessario per educare e sensibilizzare l’amministrazione alla cultura del verde e alla salvaguardia del territorio, e l’idea stessa di istituire una nuova figura per assicurare il rispetto dell’ambiente è di per sé indicativa dell’assenza di una reale preoccupazione ambientale nelle scelte e decisioni prese da parte di chi detiene il potere politico e in base a questo amministra la città.

La funzione di Garante è in realtà quella che i cittadini hanno esercitato e stanno esercitando; non a caso oggi 22 aprile 2021 saranno davanti a Palazzo Marino per consegnare al sindaco 30.000 firme raccolte a difesa del parco del Ticinello, un parco all’interno del territorio milanese minacciato dal progetto messo a punto dal Comune di Milano, in deroga ai vincoli sul parco agricolo.

Il 22 aprile si celebra la Giornata della Terra, un evento che sta assumendo una rilevanza assoluta e che deve servire a far riflettere tutti noi sulla progressiva perdita di sostenibilità ambientale del pianeta.
E’ evidente che occorrono cambiamenti radicali e urgenti da parte della politica ed è altrettanto evidente che una reale svolta ecologista, partendo dalla salvezza di un fazzoletto di verde in città sino alla difesa di un parco agricolo che sta vicino a noi, va imposto alla politica dai cittadini.
É’ dal basso che partono la difesa del territorio, della biodiversità garantita da un’agricoltura sostenibile e diversa da quella industrializzata a base di pesticidi, erbicidi, OGM, la possibilità di mettere in pratica uno sviluppo economico e sociale che tenga conto del degrado causato all’ecosistema dallo sfruttamento insensato delle risorse disponibili, e non infinite, del mondo in cui viviamo.

Il cambiamento necessario, ne siamo convinti, è già partito democraticamente dal basso e deve continuare. Non possiamo lasciare che siano i movimenti dei giovani di Fridays for Future, gli attivisti di Extinction Rebellion, i soli a sostenere la causa della salvaguardia dell’ambiente, è tempo che il civismo e la cittadinanza siano protagonisti attivi della svolta ecologista, per essere in prima persona i garanti del verde.

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