Sosta, mobilità e cattivi costumi

Due lettere che segnalano nuovi e vecchi problemi, monopattini elettrici e sosta selvaggia. ()
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Ci scrive Marina di Leo:
"Davanti all'ingresso di casa mia (via Pellizzone, 13) mi sono imbattuta nel parcheggio o meglio abbandono di ben quattro monopattini che disordinatamente lasciati di fronte al cancello del palazzo ostruivano l'entrata costringendo chi doveva accedere a un pericoloso slalom a rischio caduta. Non ho nulla in contrario a che si usino tali mezzi che non inquinano e non occupano spazio quanto le AUTOMOBILI, ma un loro uso incivile che non rispetta i bisogni minimi degli altri è intollerabile e va assolutamente sanzionato."

Ci scrive Mariangela Bonati:
"Buongiorno, foto di via Casnedi... ma le vie nei dintorni non sono molto diverse. Il passeggino non ci passa, ma importa a qualcuno?
Inutile sperare in una rimozione forzata, nel quartiere non succede mai. Che il Comune almeno rimuova il cartello di divieto di sosta, così se non altro non ci sentiremmo presi in giro."


Le foto inviate dalle due nostre lettrici si commentano da sole. Non solo bici, moto e auto ingombrano i marciapiedi, ma ora anche i monopattini elettrici che vengono abbandonati a casaccio ovunque. Ben venga la nuova mobilità permessa da questi mezzi poco ingombranti, da usare in città con sicuro benificio per i nostri polmoni. Il fatto che siano liberamente a disposizione di tutti evidentemente induce gli utenti ad abbandonarli dove capita ed a considerare lo spazio pubblico come proprietà privata. Dobbiamo anche rilevare che i monopattini elettrici, se ingombrano malamente i marciapiedi quando vengono abbandonati senza riguardo, diventano assai pericolosi quando vi sfrecciano sopra. Non resta che augurarsi che gli utenti imparino presto ad usare questi mezzi con il dovuto criterio a salvaguardia della propria ed altrui incolumità.

Non accenna poi a dimunuire la sosta selvaggia delle auto. A me pare di notare anche una certa recrudescenza del fenomeno. Auto che ostruiscono il passaggio dei pedoni, ferme agli incroci semaforici, con le luci lampeggianti accese, ma nessuno a bordo, in mezzo alle piazze e sui passi carrai. Sembra che la strada e i marciapiedi non siano a disposizione di tutti, ma di pochi arroganti.

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