Nuove linee di indirizzo per la prescrizione della pillola RU486

Ora si potrebbe dire ”mai più” agli aborti clandestini, alle mammane, ai rischi connessi con le operazioni chirurgiche, ma è certo che non sarà facile, anche in questo caso, ottenere la prescrizione della pillola. ()
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Con l'annuncio delle nuove linee di indirizzo sull'interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, di cui siamo grate al Ministro Roberto Speranza, si desiderebbe che ugualmente ogni oltraggio fisico o abuso verbale, ogni presunzione di poter decidere sulla pelle delle donne venga cancellato o normato.

Non sarà cosa facile! Intanto occorre diffondere la conoscenza di questa norma – uscita in un agosto dominato dalle cronache sul Covid 19 - e prevedere gli ostacoli che verranno frapposti: medici riluttanti che temono per la carriera, farmacisti timorosi di delazioni, campagne diffamatorie, difficoltà di applicazione delle direttive in particolari zone del paese.

Non sono passati nemmeno due anni da quando si snodò, per le strade di di Verona, la grande manifestazione contro il disegno di legge Pillon avvallato dal ministro Fontana del governo Lega – 5 Stelle, il cui intento era limitare i diritti delle donne e dei figli, che opponeva un punto di vista sulla famiglia patriarcale da far invidia ai regimi più arretrati, riconfermando che una parte degli italiani sono incapaci di concepire una società più giusta, di uguali, al passo con i tempi.

L'accanimento con cui sui social si manifesta un odio feroce contro tante donne in politica o di successo rivela invidia, furore del possesso, incapacità di assumersi responsabilità, codardia, ambiguità di una parte della popolazione pericolosamente arretrata.

Quindi, diamoci da fare per tutelare una conquista che ci pone sullo stesso piano degli altri paesi europei nel rispetto dei diritti delle donne e che consente la possibilità di scelta in una modalità che salvaguardia la maternità consapevole.

Occorre guardare senza paura a una società che offre vantaggi e tecnica, ma presuppone dinamiche che vanno governate attentamente e una maggiore difficoltà del vivere. Il Mes sarebbe un'ottima occasione per implementare una “Salute” al servizio delle donne, più informazione e prevenzione, cure studiate appositamente al femminile, servizi e iniziative per informare e raggiungere ogni donna che lavori o no, lasciando la libertà di scelta tra reali opportunità; questo sì che eliminerebbe gli aborti. A chi oppone il solito”non è il momento giusto” diciamo “per risolvere questi problemi è sempre giusto il momento”.

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