Non condivido affatto i toni auto-elogiativi con cui il sindaco Sala annuncia l’aumento del biglietto ATM per svariati motivi.
Innanzitutto perché questo aumento è in buona parte dovuto alla necessità di coprire gli oneri finanziari che gravano sul Comune e derivano dalla realizzazione in project financing delle linee metropolitane M5 e M4.
In politica si fa spesso conto sulla memoria corta dei cittadini. Quando, dopo varie discussioni e tentennamenti la giunta Pisapia decise di dare il via alla linea M4 siglando il contratto con la SPV M4 spa, società appositamente costituita dal Comune stesso e da soci pubblico-privati, ATM e le altre imprese scelte per la realizzazione in project financing dell’opera, l’assessore al bilancio di allora, Francesca Balzani, si astenne dall’approvare quella delibera, non ritenendo gli impegni finanziari che il Comune veniva ad assumere compatibili con le risorse delle casse comunali. In base ad una scelta politica ben precisa si determinava allora l’esigenza in futuro di adeguare (al rialzo) le tariffe del servizi di trasporto pubblico milanese.
Ora si può anche discutere se i vantaggi che la linea M4 potrà portare alla mobilità cittadina valgano l’indebitamento e i maggiori oneri ai contribuenti che questa scelta comporta, ma non si può certo presentare l’aumento odierno come un grande novità. Bastava dirlo chiaramente, senza tanti giri di parole camuffando l'aumento con l'estensione del biglietto ai percorsi interurbani, al miglioramento dell'efficienza del servizio, ecc, ecc, che questa era una scelta necessaria, imposta dalle scelte delle precedenti amministrazioni.
La trasparenza si rivela dal tipo di comunicazione che si usa, in questo caso non vengono riconosciuti i veri motivi che hanno inciso in buona parte sull'aumento, incorrendo poi in palesi contraddizioni.
Per assicurare un ambiente più pulito a noi e ai nostri figli (e onorare anche l’impegno preso dal Consiglio Comunale, riconoscendo la situazione di emergenza climatica a sostegno dei movimenti impegnati nella difesa dell’ambiente come Fridays For Future) occorre incentivare al massimo l’impiego del mezzo pubblico. E’ chiaro che l’aumento delle tariffe non spinge i cittadini a lasciare a casa l’auto e prendere l’autobus. Non andiamo certo nelle direzione giusta rispetto alla salvaguardia del clima aumentando le tariffe e favorendo una politica di indebitamento con banche e privati per gestire il trasporto pubblico.
Da parte delle amministrazioni di grandi città, ultimo esempio Berlino, si è cominciato a prendere in seria considerazione una drastica riduzione del biglietto a 1 euro e da più parti all’estero si sta proponendo di rendere gratuito il trasporto pubblico per affrontare concretamente la ormai comprovata emergenza climatica.
Sarà una scelta obbligata la socializzazione del trasporto pubblico urbano e interurbano, che dovrà essere svincolato da un progressivo indebitamento con le banche e dalle gestioni affidate ai privati, motivati dall’unico criterio che logicamente perseguono, la soddisfazione dell’azionista, ossia alti margini di profitto e riduzione dei costi di gestione. Non ci sono alternative se veramente vogliamo assicurare domani ai nostri figli un ambiente vivibile, garantendo sicurezza e affidabilità del servizio. E non si dica che non ci sono le risorse, sarebbe un’offesa all’intelligenza dei contribuenti. A cosa serve altrimenti la politica?
Il problema richiede decisioni a livello europeo e nazionale, ma i toni trionfalistici impediscono di portare a conoscenza dei cittadini la natura delle questioni e non servono certo a indicare la strada adatta per arrivare a trovare le soluzioni che l’emergenza ambientale ormai pretende.
Invece, fatto assai grave, il sindaco Sala sta guardando al passato, sta promuovendo Milano Next, ha fatto intendere che la proposta ricevuta da questo raggruppamento misto pubblico-privato, in cui sarà presente con ATM, è la prossima mossa dell'amministrazione per avviare la privatizzazione del sistema di trasporti pubblici nell'area metropolitana milanese. Anche in questo caso si adotterebbe la nefanda soluzione del project financing, che significa delegare ad un soggetto non pubblico, motivato dal profitto e non dalla salvaguardia dell'interesse comune, la politica dei trasporti pubblici locali. La lettera di Sala evita il problema e non spiega invece quelle che sono le vere intenzioni dell'amministrazione, comunque condivise non solo dalle forze politiche della maggioranza, PD e liste collegate, ma anche in sostanza dalle minoranze Lega e FI, tutte allineate sulla privatizzazione del trasporto pubblico.
Milano ha un sistema di trasporti pubblici che funziona, un vanto per il Comune, perché dissipare un’esperienza che ha dimostrato di saper rispondere alle esigenze della città e che guardando al futuro sarà l’unica soluzione politicamente valida per affrontare la sfida che impegna questa generazione?