Cerimonia al Campo della Gloria del Cimitero Maggiore di martedì 16 aprile

Promossa dalle associazioni della Resistenza e dagli ex Combattenti, la commemorazione della guerra di Liberazione dall'occupazione nazifascista ha visto una numerosa presenza di studenti. ()
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Classi di diversi Istituti Scolastici Medi e Superiori di Milano sono intervenute attivamente alla celebrazione tradizionale organizzata dalle Associazioni della Resistenza e dagli ex Combattenti presso il monumento del campo 64.
La cerimonia tradizionale prevede la deposizione delle corone alla presenza dei familiari dei caduti, gli interventi delle autorità istituzionali, dei rappresentanti delle associazioni partigiane e combattentistiche a ricordo dei partigiani, dei militari italiani caduti nella Guerra di Liberazione, dei cittadini milanesi deportati nei lager nazisti a seguito dell'opposizione al regime nazifascista e della persecuzione antisemita, politica e di minoranze sociali.

Quest'anno gli interventi delle autorità sono stati alternati dalle performance dei giovani, che hanno ricordato il sacrificio di tanti cittadini sotto forma di narrazione, di letture dei diritti costituzionali, di brani, di reportage storico, di riflessioni. Memoria e storia, passione e conoscenza per mantenere la memoria di donne e uomini giusti.
Roberto Cenati- Presidente Provinciale di Milano:
L'indifferenza è un male che è stato combattuto dalla Resistenza, ma che puntualmente si ripresenta.
Siamo qui per testimoniare che esiste un Paese che difende la Libertà
Giuseppe Sala - Sindaco di Milano:
L'intolleranza e i simboli di odio e di violenza fisica e verbale sono inaccettabili e devono essere stigmatizzati comunque, ma soprattutto perché Milano è medaglia d'oro della Resistenza e dell'antifascismo e città di pace.
Alan Christian Rizzi - Sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia:
L'indifferenza è la parola di Liliana Segre inserita all'interno del Memoriale della Shoah. Dobbiamo ricordare tutte le donne e gli uomini che hanno combattuto per un Paese migliore, democratico, che ci hanno regalato quanto di migliore è presente ancora oggi e dobbiamo combattere l'indifferenza.
Mons. Mario Delphini - Arcivescovo di Milano:
Ha ricordato la figura del partigiano cattolico Carlo Bianchi, che reagì di fronte alle cose sbagliate “seminando” il bene. La responsabilità che hanno i cattolici di buona volontà è coltivare una cultura come convivenza e fraternità, ricerca della giustizia, carità, libertà, contrastare la rassegnazione e la violenza.
Alfonso Arbib - Rabbino capo di Milano:
Il problema è decidere, fare delle scelte. La complicità allora c'è stata, ma una fascia ampia di popolazione aveva relativizzato la questione, considerando il fascismo più o meno normale. I resistenti hanno invece considerato che quello fosse il male e grazie a quella scelta possiamo oggi essere qui e parlare. L'indifferenza è il male che va contrastato.
Gen. Divisione Aerea Silvano Frigerio - Comandante del Presidio Militare:
Ricordiamo i militari in lotta e sacrificatisi per la rinascita dell'Italia come paese libero e democratico . Lotta nata come reazione spontanea e corale per una libertà da difendere e costata tanti sacrifici personali, per difendere valori che le stellette sempre si impegnano a tutelare.
Roberto Jarach – Presidente del Memoriale della Shoah.
Quest'anno supereremo i 40.000 studenti in visita. Curiamo la memoria per la società futura e ringraziamo le associazioni che “fanno” memoria. Ricordiamo che anche la brigata ebraica ha combattuto per la liberazione, contro la sopraffazione e il nazifasismo e che chi la fischia al corteo del 25 aprile, forse non conosce la storia..
Giuliano Banfi - Vice Presidente Aned di Milano a nome delle Associazioni Partigiane:
Si riaffacciano forze che si ritenevano sconfitte, basate su odio, violenza, prevaricazione e che si richiamano alla storia subalterna e servile della Repubblica di Salò e di una monarchia inetta.
I nomi di più di 4500 persone sulle lapidi e le tombe testimoniano il valore simbolico del Campo, giovani e vecchi, religiosi, politici, uomini e donne che hanno rinunciato a potenziali esistenze eccezionali e che ci rammentano la memoria storica e di mantenere gli anticorpi all'insorgere di ideologie esasperate, sovranismi, nazionalismi, razzismi. Occore riconoscere che la Resitenza è stata guerra di popolo, che non è stata solo di parte, vi hanno partecipato tutti: cattolici e laici, socialisti, comunisti e monarchici, militari e borghesi con una matrice unitaria che ha garantito la solidarietà della popolazione. La posta in gioco aveva unito tutti. Non è tempo oggi di distinguo, ma di un progetto unitario per il Paese, che risulta sempre più isolato dal contesto mondiale. La legge contro le manifestazioni fasciste deve essere applicata.
Hanno inoltre preso parte alla Cerimonia:
Colonnello Edoardo Russo - dell'Arma dei Carabinieri
Lamberto Bertolé - Presidente del Consiglio di Milano
Simone Zambelli - Presidente del Municipio 8.

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