La lettera del Comitato Botticelli al Sindaco Sala

I cittadini del Comitato Botticelli interpellano l'amministrazione in merito al progetto del nuovo edificio residenziale previsto al posto dell'ex Istituto Rizzoli in via Botticelli 19. ()
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Pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata al Sindaco Sala da un gruppo di cittadni del Comitato Botticelli dopo l'approvazione da parte degli Uffici Tecnici comunali del progetto di un nuovo edificio residenziale a Città Studi. Il Municipio 3 non ha avuto modo di esprimere alcun parere in merito, dato che il nuovo regolamento sul decentramento non lo prevede più, diversamente da quanto avveniva in passato. Su questo progetto segnaliamo anche un articolo da noi pubblicato nei mesi scorsi, che ne evidenziava alcuni aspetti problematici.


"Al Sindaco di Milano Giuseppe Sala
All’Assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran
Al Presidente del Municipio 3 Caterina Antola
All’Assessore all’Urbanistica del Municipio 3 Antonella Bruzzese
Al Direttore dello Sportello Unico dell’Edilizia Giovanni Oggioni
Al Responsabile del Procedimento Andrea Viaroli
Al Presidente della Commissione per il Paesaggio Marco Prusicki con preghiera di inoltro a tutti i commissari
Al Rappresentante del Municipio 3 in Commissione per il Paesaggio Andrea Argentieri

Milano, 7 luglio 2018

Oggetto: Permesso di costruire convenzionato in via Botticelli 19

I rappresentanti del Comitato Botticelli hanno avuto modo di conoscere il progetto relativo alla demolizione dell’attuale ex Istituto Rizzoli di via Botticelli 19 (piazza Occhialini) e alla costruzione di un nuovo edificio residenziale. Il Comitato è favorevole alla ristrutturazione dell’edificio a scopo residenziale, ma ritiene che il progetto presenti numerose criticità.
Innanzi tutto, l’intervento, così come concepito, inserirebbe un edificio con un massiccio impatto volumetrico – di molto superiore a quello degli edifici esistenti che si affacciano sulla piazza – in un contesto disegnato secondo quei criteri della “città giardino” (con edifici di 2-4 piani) tuttora rilevabili nel quadrilatero Colombo-Beato Angelico-Reni-Moretto da Brescia nonché nei padiglioni universitari lungo via Mangiagalli.
Supposto che il progetto rispetti formalmente il conteggio dei volumi esistenti, il problema urbanistico sostanziale è che la volumetria concessa fuori terra alla nuova costruzione corrisponde, per una parte significativa, all’attuale volume sotterraneo dell’Istituto Rizzoli, caratterizzato dalla presenza di una grande aula magna (2.000 mq su 7.000 mq circa).
Non si intende contestare la legittimità della riproposizione del volume sotterraneo esistente con la realizzazione di eventuali superfici collocate sotto il piano strada, bensì appare ambientalmente del tutto inaccettabile la sua trasposizione in volume fuori terra.
Trasformare gli interrati in ampliamenti generalizzati che, come in questo caso, non sono stati adeguatamente valutati in termini di carico urbanistico e di tutto quello che ne consegue, appare, sul piano urbanistico ed ambientale, totalmente inaccettabile.
All’ulteriore innalzamento della massa volumetrica dell’edificio contribuisce anche la concezione del suo piano-marciapiede, dove si prevede uno zoccolo prevalentemente cieco di box e spazi condominiali che non costituiscono volumetria – permettendo quindi di utilizzarla in altezza – e che impoveriscono invece l’esperienza pedonale della piazza, non presentando spazi abitati ma solo muro e grate.
L’incombere volumetrico della nuova costruzione, che nel suo insieme si presenta come decisamente invasiva, “soffocherebbe” inoltre il bell’edificio di inizio Novecento sede del Dipartimento di Matematica, senza contare che l’intervento prevede anche la demolizione di un edificio storico di pregio con tre piani fuori terra su via Mangiagalli che invece ben dialoga con gli altri edifici dell’Università Statale sullo stesso lato della via.
Nel suo complesso, infine, il progetto del nuovo edificio residenziale che sorgerebbe al posto dell’ex Istituto Rizzoli ignora le necessità urbanistiche primarie del quartiere, che sono la creazione di spazi verdi e posti auto pubblici.
La Commissione del Paesaggio ha fermato il progetto iniziale, esprimendo un parere fortemente critico in linea con le nostre valutazioni e chiedendo di rivederlo per contenerne l’impatto, mitigarne la percezione e rispettare le peculiarità del paesaggio urbano locale. Poiché la seconda versione del progetto non ne supera oggettivamente le criticità originarie, i rappresentanti del Comitato Botticelli si domandano sulla base di quali valutazioni o esigenze la Commissione abbia cambiato idea e abbia potuto approvare un intervento che essa stessa ha definito “di sostituzione tipologica e morfologica radicale”.
Tale approvazione fa temere per il futuro del quartiere: un’edificazione di grande impatto volumetrico che stravolge la tipologia del tessuto residenziale in cui è inserita potrebbe costituire la premessa e il precedente per aprire la strada a successivi interventi edilizi conseguenti allo spostamento dell’Università Statale da Città Studi al sito di Expo che snaturerebbero pesantemente le peculiari caratteristiche storico-ambientali del quartiere.
Sulla base di quanto sopra esposto, il Comitato Botticelli chiede dunque che non si proceda con la firma della convenzione e il rilascio del permesso di costruire convenzionato sulla base di questo progetto e che il Municipio 3 sostenga questa richiesta nelle sedi opportune.


Per il Comitato Botticelli

Maria Cristina Gibelli, Via Giuseppe Colombo 33, 20133 Milano
Dario Nutini, Via Botticelli 22, 20133 Milano
Margherita Franchetti, Via Colombo 39, 20133Milano
GianPaolo Maffioletti, Via Moretto da Brescia 16, 20133 Milano
Francesca Rebecca, Via Moretto da Brescia 16, 20133 Milano
Ciro Falavigna, Via Moretto da Brescia 9, 20133 Milano
Roberto Camagni, Via Giuseppe Colombo 33, 20133 Milano

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