I giardini di Piazza Leonardo


Se si osserva con attenzione, una casa, una strada, una piazza ci raccontano molte cose. Abbiamo guardato Piazza Leonardo da Vinci e abbiamo visto che il suo impianto scenografico, con la sua piantumazione perfettamente simmetrica, è a rischio.
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pLeo dalla fontana
Sarà forse il desiderio di sfuggire al disordine dell'esistenza caotica in cui ci troviamo a vivere che spinge ad apprezzare il rigore di uno schema geometrico, che non dà adito a interpretazioni stravaganti, sicché i giardini di Piazza Leonardo paiono un'oasi di razionalità rassicurante.
Dalla monumentale fontana sul lato di viale Romagna, che chiude la piazza da più di due decenni , lo sguardo può abbracciare il disegno prospettico che racchiude in due sipari verdi, simmetrici, lo sfondo con al centro la facciata dell'edificio del Politecnico.

Con un po' d'attenzione è possibile notare che la lunga piazza è formata da tre “navate”: la parte centrale sgombra e le due laterali, che sino a 20 anni fa si presentavano in simmetria perfetta “al cespuglio” : tre pioppi , tre abeti, una paulonia, un faggio, tre arbusti a sinistra e altrettanto, nella stessa identica posizione, a destra. Una razionalità forse cercata per sottolineare la scientificità delle numerose facoltà e dell'edificio maestoso del Poli su cui si può leggere ancora l'aggettivo "regio", che non era però prevista nell'anteguerra (foto in bianco e nero).

Oggi si percepiscono ancora le linee essenziali del mirabile progetto, ma le vicende naturali e umane ne hanno alterato il profilo. La fontana, quindi i contorni di alcune aiuole hanno mutato il disegno originale, ma non la simmetria della piantumazione. La natura, invece, è stata più determinante: una tempesta di vento abbatte un pioppo dei tre sul lato destro, una conifera sul lato sinistro, poi vengono tagliati i ciliegi giapponesi e sostituiti con i pruni padani (chissà se per integrità nordista), quindi un cespuglio si secca, vengono inserite aiuole fiorite che per fortuna mantengono un profilo basso che non interferisce con il colpo d'occhio, così come quei sentieri formati dal calpestio degli studenti.
La natura, infine, fa crescere una pianta più alta, una più storta e una si allarga troppo perché di tipo diverso, perché le sostituzioni non sono sempre precise.

La fisionomia impercettibilmente perde la sua geometria: carenza di attenzione o di competenza. 
Spiace per l'autore del disegno che non è dato di conoscere, o qualcuno lo sa?
Spiace per l’armonia della piazza che incauti interventi mettono a rischio.


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Re: I giardini di Piazza Leonardo
13/04/2012 elisa
tutto molto interessante ; una volta si curavano dettagli e simmetria, oggi neppure si riesce a pensare ad un'area chiusa per cani che scorrazzano dove poi, al pomeriggio, giocheranno i bambini... O mores, o tempora!


 
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