Autore: Beppe Caravita
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Cara Federica,
E' esattamente la mia opinione. Il piano del rettore Vago prevede tre parti quasi uguali. 130 di nuovi debiti per la Statale. Con un mutuo ventennale a carico dell'ateneo. Poi altri 130 milioni di contributo dello Stato sulla prossima legge di stabilitą. E ben 120 milioni dal ricavo della vendita degli edifici di Cittą Studi di proprietą universtaria. Stiamo parlando non del blocco "storico" di agraria-veterinaria-matematica e medicina (di proprietą del demanio e come edifici a vincolo culturale non ristrutturabili) ma di fisica, chimica e biologia. Prevedere un introito di 120 milioni per questi significa venderli non al Politecnico che farne aula magna e residenze universitarie. Ma ai privati per farne volumetrie correnti ad alto rendimento. Senza questi introiti da vendita immobiliare l'intero progetto crollerebbe. L'universitą dovrebbe indebitarsi oltre i limiti di rischio (gią vicini) e il Governo dovrebbe decidere stanziamenti molto pił pesanti. Quindi, per semplice matematica, il futuro di un gran pezzo di Cittą Studi mi pare messo al miglior offerente, chiunque esso sia. Con buona pace di un secolo e pił di vocazione scientifica-universitaria.
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