Autore: Andrea di Redroom
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Ciao Paola,
ti ringraziamo per il commento, che ci permette di dare qualche informazione in più sulle motivazioni e sulla storia del Sabato di Lambrate.
Nei primi mesi dell'evento si è pensato di non mettere la parte di streetfood anche per cercare di agevolare i bar della zona e in particolare di via Conte Rosso bloccata dai lavori per lungo tempo.
Motivo per cui, fin da subito, la festa è stata proposta di sabato e non di domenica, come invece sarebbe stato (per altre ragioni) molto più semplice per gli organizzatori.
Si è cercata una collaborazione mantenendo un dialogo aperto coi commercianti, coi quali in dicembre sono anche stati fatti due incontri raccogliendo tutte le impressioni e i consigli.
Con alcune attività di zona si è avviata una buona collaborazione, altre sostanzialmente sono felici di avere il Sabato di Lambrate ma non sono particolarmente interessati a collaborare attivamente. Per loro la cosa importante è che arrivi gente nel quartiere, cosa che gli permette in ogni caso di lavorare meglio in un giorno (il sabato) che è normalmente quasi sempre deserto durante la giornata.
L'introduzione delle 3 postazioni di "streetfood" è derivata dall'effettiva richiesta di molti residenti e dalla necessità di creare un'area di sosta e di ristoro anziché un semplice passaggio nella via. L'obiettivo, innegabilmente raggiunto, era trasformare la fruizione dell'evento nella via (e di conseguenza anche in piazza e nel resto del quartiere) da "mercato di passaggio" a festa in cui passare la giornata trattenendosi per più ore, e quindi interessandosi di più a tutte le attività circostanti (soprattutto bar e affini).E anche semplicemente, per fare arrivare più persone, che è un po' la priorità dei commercianti stessi. Nella scelta degli artigiani
la partecipazione del Birrificio di Lambrate, poi, è una conferma di quanto una delle attività storiche di questo quartiere apprezzi l'evento. Inoltre grazie anche alla loro fama, ci permette di avere visibilità nella promozione dell'evento anche tra i più giovani, cosa per niente semplice.
Infine, non trascurabile, la questione economica, visto che questo evento sarebbe impossibile da realizzare senza le quote di partecipazione degli espositori, i quali però devono a loro volta essere nelle migliori condizioni per vendere i propri prodotti, e l'area di streetfood va anche in questo senso.
Il contributo nell'azzeramento o riduzione del Cosap (costo di suolo pubblico) del consiglio di zona3 fino ad ora è stato fondamentale nella sostenibilità di questa iniziativa, ma è anche vero che potrebbe sempre venire a mancare (questo dipende anche dalle vicende politiche), e per questo è importante che gli organizzatori possano sostenere l'evento anche con le proprie forze, se necessario...
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