Autore: Aldo
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Caro Carovita
Non credo che si possa dire che un comunicato stampa sia una notizia. Nel caso specifico era la prefigurazione di un fatto che non è avvenuto. Ovvero era una notizia che si è rivelata falsa. Quindi intempestivamente avete riportato una notizia falsa. Della qualcosa non credo che vi possiate vantare.
Quanto alle opinioni che esprimi mi sembrano un po' ondivaghe. O meglio, se leggo bene tra le righe, tu sei tra quelli che sono abituati a pensare che quando si deve fare una scelta è necessario giungere a compromessi. E, ancora, ritieni che in fase di bilancio, a priori, è meglio il bicchiere mezzo pieno e non quello mezzo vuoto, perchè così denoti un atteggiamento positivo; crei fiducia; inviti ad avere fiducia!
La De Cesaris nel guardare il bicchiere ha detto che lei scommetteva. Per lei evidentemente la politica non è l'arte del compromesso ma è un gioco. Un gioco con anatema: se non fate quello che dico fra cinque anni firmerete un accordo meno favorevole. O più macchiavellicamente si prefigura come la persona giusta al posto giusto per fare un accordo ulteriormente al ribasso, non per colpa sua!
Mariani, invece, dopo avere letto le carte si è accorto che hanno il limite di non dire quello che dovrebbero ovvero non permettono di fare una valutazione razionale su dati certi; non permettono di dire chi aveva in mano il bicchiere mezzo pieno e chi quello mezzo vuoto. Meglio tardi che mai! Perchè Mariani, in altre ocasioni, quando credeva che l'accordo sarebbe passato ha avallato un accordo che prevede la ristrutturazione di via Predil e via Rodano con la realizzazione di una pista ciclabile che avrebbe dovuto proseguire in via Saccardo. Già una pista che si immetteva nello scalo ferroviario di Lambrate oggetto dell'accordo.
L'ottimismo di allora ha fatto si che avremo uno spezzone di pista ciclabile!
Ma ritornando al dunque. Qui non eravamo in presenza di un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Qui eravamo davanti a un precipizio nel quale eravamo invitati a buttarci per poi raccogliere forse briciole. Non credi?
Io non riesco a vedere i benefici ambientali e sociali che l'accordo prevedeva? Per la ns. Zona erano quelli di andare in bicicletta?
I terreni delle ferrovie non sono terreni privati sono suoli su cui ci sono infrastrutture realizzate con denaro pubblico; sono luoghi pubblici. Che poi le ferrovie qualcuno li voglia privattizzare è un altro discorso.
Per come la vedo io chi ha usato quel suolo quel suolo deve bonificare. Le ferrovie erano/sono statali: lo stato bonifichi quei terreni. E' così semplice. E invece no.
Ci si inventano accordi che prevedono che un ente che sta per essere privatizzato si impegna a investire 50 milioni e poi altri milioni per realizzare xxx se riuscirà a vendere a privati i terreni che sino ad ora ha sfruttato. E se ne ricaverà una plusvalenza poi la investirà per fare altri investimenti che gioveranno alla città.
Ma ti pare un discorso che sta in piedi? Come ora Mariani dice credo proprio di no.
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