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 Re: Città della Salute, non è successo niente?
Autore: Paolo Burgio 
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Il problema vero da affrontare ora è la cancellazione del progetto della Città della Salute e non tanto la cancellazione di una gara già avviata e sospesa dopo le note vicende che hanno coinvolto i vertici di Infrastrutture Lombarde. Non si tratta di rivedere un bando e un capitolato per l'affidamento di una concessione, dopo la situazione emersa a causa della scoperta di rapporti illeciti e di tangenti negli appalti assegnati nell'ambito di EXPO dai funzionari di Infrastrutture Lombarde, gestore anche della gara della Città della Salute. Si tratta di trarre le conclusioni di natura politica, di convenienza economica e di sana gestione della cosa pubblica. Il progetto non ha avuto certo un felice avvio, all'inizio localizzato nelle vicinanze dell'Ospedale Sacco e spostato nelle aree ex-Falck, ha ricevuto corpose e sostanziali obiezioni che ne hanno criticato la non rispondenza ad ovvie esigenze logistiche, sanitarie, di ricerca scientifica ed organizzative degli ospedali coinvolti nel trasferimento, trasferimento di cui sfuggono le motivazioni, a parte quelle legate alla cantierizzazione di una Grande Opera, , allo sfruttamento edilizio di una grande area ex-industriale ed alla sua bonifica. Come sembra ormai diventata un'abitudine nel caso delle cosidette Grandi Opere la gara si basa sull'affidamento in concessione e in co-financing del progetto Città della Salute, scelta di cui si vorrebbe avere conoscenza della valutazioni di convenienza che l'hanno determinata. Il cofinanziamento privato copre una percentuale non rilevante e sembrerebbe motivato dalla difficoltà della Regione a stanziare l'intero importo previsto, ma se la Regione non riesce a coprire la spesa prevista perché ricorrere ai privati, quando spendendo molto meno si risolverebbero più logicamente le esigenze dei summenzionati ospedali? L'affidamento in concessione è altresì criticabile in generale poiché lascia al privato ampi margini di discrezionalità delle scelte progettuali di dettaglio, che l'ente committente dovrebbe invece imporre a garanzia della qualità dell'opera e dei lavori e delega la maggior parte dei compiti di controllo e di collaudo.
Non vorrei proprio far parte della commissione che verrà nominata per aggiudicare questa concessione, per non dover avallare implicitamente tutta la serie di incongruenze e illogicità alla base di questo progetto, un pericolo comunque che di certo non corro.

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