Autore: aldo
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Mi tranquillizza sapere che gli organismi internazionali qualche cosa cercano di dirla e imporla a noi piccoli uomini.
E poiché gli organismi internazionali non si sono ancora interessati della Zona3 è bello sapere che altri organismi pensanti quali il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi abbiano incominciato a dire insieme qualcosa proponendola ai cittadini di Zona 3. La domanda è quando le cose che pensano le imporranno?
Di certo un organo tecnico si è sostituito ad un organo politico. Il volantino stampato dalla Civica Stamperia del Comune di Milano diceva che "il Consiglio di Zona 3 in collaborazione con ... presentano Giornata della sostenibilità: Focus ambientale". Ma forse lo diceva solo perché il CdZ3 è ancora il gestore dell'Auditorium, dove si è svolto l'incontro, e la firma in calce era di quelli del CDZ3. Sarebbe interessante sapere da questi ultimi perché si prestano a farsi strumentalizzare dagli organismi tecnici presenti in zona che hanno come fine il sogno americano del Campus; che vogliono fare diventare Città studi una città nella città: parte di via Pascal l'hanno privatizzata, e loro lasciano fare; ora vogliono arrivare a pedonalizzare via Celoria!, e come graziosamente è detto nell'articolo vogliono fare del campus un'oasi Per definizione un'oasi è un luogo che sorge dove intorno c'è il deserto.
E prontamente ecco che l'oasi incomincia a concretizzarsi con una nuova casetta dell'acqua, dove non si capisce se il nuovo si riferisca al fatto che prima non c'era mai stata, o il nuovo si riferisce al messaggio che si vuole trasmettere: tra qualche anno l'acqua non sarà più distribuita nelle case ma si dovrà andarla a prendere di casetta in casetta perché diventerà un bene scarso grazie alla sua privatizzazione.
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