Autore: aldo
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Molte raffigurazioni di San Gerolamo lo ritraggono nel deserto, penitente. Il suo nome, ironia della sorte, dalla toponomastica milanese è accostato a un voltagabbana di nome Ferdinando Marescalchi, che prima accolse con favore gli eserciti francesi e svolse importanti incarichi nella repubblica Cisalpina per poi passare al servizio degli austriaci diventando presso la corte di Modena Gran Ciambellano per i servizi resi all’imperatore d’Austria. Al primo è dedicata una piccola rotonda, pomposamente chiamata piazza, al secondo una strada grandemente trafficata.
Non v'è quindi da stupirsi se un simile binomio continui a far danni. Anche se Z3X nel 2012 commentando un incidente occorso in quei pressi chiosava “la commissione Qualità dell’ambiente urbano del CdZ 3 presieduta da Dario Monzio Compagnoni ha reagito prontamente e ha dato corso alle richieste circa la messa in sicurezza della piazza antistante la scuola, precisamente piazza San Gerolamo, che i ragazzi attraversano abitualmente.”
Povero Compagnoni e poveri genitori e povero Z3X che nell’affannosa ricerca di dare una stampella all’amministrazione e ai suoi uffici certificava “L’ufficio tecnico era stato già “pre-avvisato” e, quindi, la realizzazione di queste misure di sicurezza, tempo atmosferico permettendo, dovrebbe avvenire in tempi abbastanza brevi."
Siamo a primavera del 2014, sulla piazza ora s’affaccia un’area attrezzata per i cani. Quanto al semaforo a suo tempo richiesto San Gerolamo non ha provveduto, sta nel deserto e non sa a cosa serva; Ferdinando invece sta ancora con Napoleone. Una protesta in piazza con merenda mi pare condivisibile, altro che penitenza e ...
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