Autore: Stefano Motta
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Ci sono degli interessi che sono comuni, ossia di tutta la comunita', e che trascendono dalle responsabilita' personali o di gruppo.
Il diritto alla bonifica e' tale, indipendentemente dall'uso che si vuole fare del territorio.
Alcuni sciagurati per decenni hanno consentito che si facesse scempio del bene comune, in nome del profitto di pochi o molti che fossero, ma ad un certo punto il problema viene fuori perche' o si fanno le cose ancora una volta inopinabilemnte senza testa, come nel passato, oppure si decide di migliorare.
Il problema e' che chi adesso vuole fare deve anche farsi carico dei costi generati da coloro che nel passato hanno impunemente maggiorato i profitti non rispettando il bene comune: problema loro, l'importante e' che la comunita' non debba pagare due volte il costo del profitto di altri.
Profitto che e' stato economico per chi ha usato il territorio prima, politico ed economico per chi ha cercato di usarlo dopo, poco cambia, chi vuole usare quel territorio deve pagare il prezzo e saldare il debito generato dai predecessori, perche' non puo' ricadere sempre sulla comunita'.
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