Autore: Vincenzo Robustelli
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Ringrazio Francesca Zajczyk per la risposta ad una mia lettera mai inviata e che aveva lo scopo di suscitare discussioni che spesso vengono demandati ai soli esperti.
Come si può dedurre dal titolo del seminario questo non voleva essere ridotto alla pura discriminante di scelta sessuale o di genere o di stile di vita. Se invece nella fase preparatoria si sia deciso di focalizzarlo sulle discriminazioni/diritti LGBT, forse sarebbe stato meglio precisarlo nel programma.
Al contrario è completamente fuori tema chi afferma che il mondo del lavoro/precariato solo se accompagnato da una scelta sessuale diversa e non in quanto tale porta al suo interno aspetti discriminatori.
Non trovare, per esempio, lavoro perché si è superato i 40 anni.
L’età non è dunque un elemento di discriminazione alla pari di una diversa scelta sessuale?
E il fatto che molti cacciati dal lavoro in età matura abbiano già maturato i 40 anni di contributi (oggi 41/42) ma non avendo raggiunto l’età pensionabile devono aspettare (troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per andare in pensione) e vedono sempre di più allontanarsi il momento della pensione mentre i dipendenti di grossi complessi industriali più o meno in crisi vengono messi in pensionamento anticipato (naturalmente meglio per loro) fregandosene dell’età e dei contributi versati non è una discriminazione?
Vedi come esempio:
http://video.corriere.it/non-siamo-scarti/559e5e36-ff13-11e0-b55a-a662e85c9dff
E il fatto che nelle aziende lavorino fianco a fianco, facendo lo stesso lavoro, precari e garantiti (per quello che oggi questo termine può valere) con contratti, garanzie, stipendi, diritti, sicurezza diversi non è un elemento di discriminazione.
Perché non forse esiste una discriminazione sociale?
Per esempio per accedere ad una casa in affitto o a un mutuo bancario essere precario è un handicap purchè non ci sia qualcheduno, per esempio un familiare, che offra delle garanzie.
E infine l’umiliazione di trovare in qualsiasi modo un lavoro anche se dequalificato pur di disporre di un reddito che faccia sopravvivere non fa parte dei diritti, cominciando dal diritto alla vita, oggetto del seminario?
E proprio la scelta riduttiva del contenuto del seminario, non nella sua formulazione, che mi lascia oltremodo perplesso.
Comunque spero che un incontro nel comitatoxMilano della mia zona possa mettere a confronto opinioni diverse perchè, sicuramente ci troveremo d'accordo sui principi, ma, oggi, servono fatti concreti e potremo anche discutere sui miei giudizi considerati personali sia sui relatori/intervenuti che sulle aziende nominate.
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