Autore: Augusta Foni
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Come tante altre persone vicine all’ottantina entro frequentemente in contatto con servizi Come tante altre persone vicine all’ottantina entro frequentemente in contatto con servizi e prestazioni sanitarie, ci rimango male, ma per lo più non vado al di là dello sfogo con le amiche. Eppure ho capito che salute e malattia non sono solo una cosa individuale. Non basta sperare di incontrare un medico esperto e capace di ascolto. Bisogna capire la scala economica del business della sanità e il funzionamento istituzionale in questo momento (ho apprezzato molto dati e conoscenze messe in circolo da Z3xMI nei mesi scorsi con i contributi di Aldo Gazzetti).
D’altra parte, è fondamentale chiedersi sempre qual è l’orizzonte umano, soggettivo, ma anche culturale cui fare riferimento nel curare e nell’essere curati. Mi interessa l’esperienza di un medico che ora è in pensione, che probabilmente, non più pressato dai ritmi del lavoro, può vedere tante cose in modo più globale e più libero. Mi piace la sua proposta coraggiosa di un linguaggio non consueto e di orizzonti molto ampi.
In fondo, noi pazienti sappiamo poco dell’esperienza dei medici e anche delle loro attuali difficoltà. A nostra volta, vorremmo avere un rapporto più dialogante con il mondo sanitario e una partecipazione più attiva ai percorsi di prevenzione e di cura.
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