Autore: Rossana
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Concordo pienamente con i due commenti di chi mi ha preceduto.
In un mondo più sensato architetti, urbanisti, esperti di varia natura e chiunque altro intenzionato a mettere mano al tessuto urbano e sociale di un quartiere ci andrebbe prima a vivere per almeno un paio d'anni. Giusto per sapere come ci si sta, quali sono i problemi e le difficoltà pratiche, come sono i servizi, insomma tutte quelle piccole cose che determinano la vivibilità di una zona; tutto questo ovviamente da persona normale che deve spostarsi per lavorare, fare la spesa etc, non da funzionario con auto blu e autista o da archistar con personale di servizio. Perché scelte che comportano utili per pochi palazzinari quasi sempre sono un danno per i molti residenti.
Scelte come quella di chiudere corso Buenos Aires o di trasformare piazzale Loreto in un centro commerciale sono la dimostrazione lampante che chi prende questo decisioni fa soltanto scelte di convenienza per i gruppi economici di riferimento, alternate a scelte ideologiche di puro greenwashing, che porteranno solo problemi di viabilità - già adesso, con una sola corsia per senso di marcia sul corso, le ambulanze fanno acrobazie per passare - tagliando in due la città, regalando lo spazio che è di tutti i cittadini ai commercianti e portando ulteriore casino in un quartiere che ne ha anche troppo di suo. Nel frattempo i negozi sul corso chiudono o migrano verso porta Venezia, gli spazi restano vuoti o affittati ai temporary store: davvero serve ai cittadini costruire un centro commerciale, l'ennesimo, in piena città? Volete le auto fuori dalla città e costruite un centro commerciale che attirerà altre auto in una zona già satura?
Grazie a queste geniali trovate vivere a Milano sta diventando sempre più faticoso e complicato. Oltre al rumore, ai locali aperti giorno e notte sotto le finestre, alla difficoltà a trovare negozi di vicinato perché ormai tutto è scarpe, vestiti o street food, alla viabilità più incasinata di questo emisfero, se per caso hai un'auto (e la usi pure poco, ma ti serve averla per n motivi) sei fregato. Perché è tanto bella l'idea della città car-free, ma intanto adesso le auto ci sono: il mercato ci chiede continuamente di comprarne di nuove per sostenere il settore, abbiamo dovuto rottamare auto ancora efficienti e sostituirle con le elettriche o le ibride per poter circolare, adesso bisogna farci i conti. Qui invece si fanno proclami, e che i cittadini si arrangino. Le soluzioni per far entrare meno auto in città ci sono, mezzi pubblici più efficienti e parcheggi di scambio a prezzi più bassi ma non vengono applicate.
Chi vive nei paraggi di corso Buenos Aires, per esempio, e non ha un box (che costa quanto un monolocale) o un posto auto privato ha sempre più difficoltà a trovare un parcheggio, perché i posti-residenti sono stati fagocitati dagli innumerevoli dehors dei locali - che dovevano sparire dopo il COVID - e da mille altre sciocchezze colorate messe lì solo a fini elettorali (vedi l'angolo Bacone-Spontini-Monteverdi), mentre quelli rimasti sono terreno di caccia dei "visitors", tanto nessuno controlla; in compenso in alcune vie vige la 2ª fila fissa e consolidata, addirittura con parcheggiatore ingaggiato dal ristorante locale; i vigili non ci sono mai e nessuno controlla la sosta abusiva sui posti gialli, solo su quelli blu (in compenso, in alcune vie la sosta gratuita sui posti blu è preclusa ai residenti); monopattini e biciclette fanno quel che gli pare, regolarmente contromano e senza luci, ignorano spavaldamente semafori, segnaletica e qualunque regola, dalla più elementare prudenza all'educazione al codice della strada, non sia mai che si freddi una pizza. Non si riesce più a circolare e nemmeno a sostare.
Vorrei capire qual è l'obiettivo di tutto ciò: far scappare i cittadini e trasformare la città in un bazar a cielo aperto dove cibo e stracci prevalgono, destinato ad un turismo solo di shopping e "week", con tutti gli appartamenti affittati come Airbnb? Trasformare Milano in un posto dove riesci a vivere solo se hai un reddito over 100K € e gli altri fuori, tanto sono pessimi consumatori? Che guardino le luci della città dai quartieri dormitorio oltre la tangenziale, è tutto ciò che si possono permettere. Sempre che quelle luci riescano a vederle in mezzo agli inutili grattacieli uso ufficio tutti vuoti.
È questo il destino di Milano nella visione di chi tiene il boccino in mano, greenwashing cemento e commercio estremo?
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