Autore: Adriana Berra
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Il mio ultimo aggiornamento della petizione per l'apertura del quarto varco nella ferrovia di Lambrate fa riflettere sul traffico che rischia di arrivare in quartiere insieme a nuove famiglie di residenti (ne sono attese 1300, solo calcolando i progetti di edilizia abitativa già approvati) e portati dall'enorme hub logistico (110mila mq) per le consegne last-mile che sarà realizzato sul fondo dell'area ex Innocenti.
Qualcuno dice che il quarto varco incentiverebbe l'uso delle automobili, e posso essere d'accordo. Ma se il traffico automobilistico è già implementato dalle politiche urbanistiche di chi ci amministra (si permette la costruzione di un quartiere residenziale dopo l'altro e l'insediamento di un grande polo logistico), i veicoli dovranno pure muoversi più agevolmente, o vogliamo immaginare le code su via Bassini e viale Rimembranze di Lambrate ingrossate di centinaia di auto private e veicoli per le consegne?
Il futuro di Lambrate sembra colorarsi sempre più di grigio, il colore del cemento e del traffico che avanza. Ecco perché la petizione chiede anche che il sindaco si adoperi per fermare le nuove edificazioni nel nostro quartiere. Ci vuole un cambio nelle politiche urbanistiche, anche con un occhio all'aspetto ambientale e alla nostra salute. Se non fermiamo le nuove edificazioni e non cominciamo a convertire le aree dismesse in aree verdi (ad esempio foreste realizzate coi fondi del Pnrr per la forestazione urbana), anzichè trasformarle tutte in quartieroni residenziali, nulla potrà veramente cambiare.
Adriana Berra,
autrice della petizione
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