Autore: Marzia
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Buongiorno, gentile associazione
Vi contatto per capire se la mia situazione cade nell'ambito dei vostri interventi e magari potete aiutarmi.
Piacere, mi chiamo Marzia.
Avrei bisogno tanto di aiuto per uscire da un incubo di oltre 30 anni.
Da diversi anni esprimevo una forma di sofferenza, definibile in crisi di angoscia e dolore, fino alle convulsioni e autoinflizioni di male.
Nel 2018, per avvicinarla al luogo di lavoro di mio marito ci siamo trasferiti da Pavia a Milano anche per avere ulteriore possibilità di cure, a quella che per tutti erano dca e depressione. Ma io non potevo parlare così vicino " a quelle" persone
Ci siamo rivolti per 2 anni al CTDD dal 2019 dell’Ospedale Sacco, esperienza poi rivelatasi fallimentare anche diagnosticamente e farmacologicamente: ciononostante per la prima volta dalla mia nascita ho esplicitato il mio vissuto di violenze ed abusi familiari ed extra-familiari, di cui nemmeno mio marito era a conoscenza. Ma anzi quando nel finale del 2020 ho parlato, sono stata messa fuori dalla cura in regime di Mac per cui ho assunto oltre le terapie orali anche 200 terapie infusionali. Ogni giorno per due e più anni.
Poi sono stata immotivatamente chiusa fuori dal percorso. Senza riferimenti senza sapere come gestire un anno, il 2022, che mi ha quasi uccisa.
Successivamente ho provato al Don Gnocchi (gennaio 2022) con la terapista per i traumi ma mi ha detto che, visto la mole degli abusi e della loro gravità, dovevo essere seguita anche da uno psichiatra.
Siamo andati al Turro. Psichiatra Sforzini: si è messa le mani nei capelli per la terapia farmacologica e mi ha stravolto le medicine.
Da gennaio ad aprile sono quasi impazzita per la sofferenza: 4 crisi di derealizzazione alla settimana e crisi di angoscia: ero e sono al limite della sopportazione fisica e mentale. Ho perso 11 kg che il Sacco mi aveva fatto prendere coi farmaci.
Il 15 aprile ho provato a buttarmi sotto un'auto. Ho inviato messaggi di addio. Alla mamma, a mio fratello, alla mia amica. Nessuno mi ha segnato nemmeno di un invio dei cc.
È intervenuto mio marito.
Il 23 maggio ancora. Ho ingurgitato tutta la quetiapina e il rivotril. Soccorsa, rianimata e poi non sono stata capace di camminare per una settimana.
Sono stata presa in carico un mese dopo presso il CPS di Via Mosca a Milano dottoressa Fui...
Ma tutto peggiorava. Dopo avere aperto il vaso di Pandora il bisogno di rifugio e sicurezza..mi strema
Poi il vuoto e la derealizzazione.
Il dolore...
La dottoressa è partita dalla terapia errata del sacco per modificarla ma ancora non ci siamo...il 2 dicembre ho preso tutte le medicine. Mi sono tagliata i polsi.
Carabinieri, ambulanza rianimazione, lavanda gastrica...
Dolore sopore.
Nessuno si è fatto sentire quest'anno. La mia mamma non ha nemmeno fatto capolino. No lei pensa a se stessa.
Il 3 di gennaio ho provato ad avere una crisi di fame che mi spaccasse lo stomaco...
Ma continuo a essere in compagnia dei mostri e ricordi delle torture e del male.
Volevo sapere se, data la mia esperienza di vita che dalla trascuratezza arriva alle botte fino alla perdita di coscienza e tentato omicidio, il mio isolamento, la mancanza di cure...le vessazioni mentali vissute potrei avere un aiuto dalla Vostra associazione soprattutto per l’orientamento e inserimento lavorativo (premetto che stiamo già procedendo, avendone i requisiti, alla richiesta di inserimento nelle categorie protette per dpts). O almeno se...sapete a chi rivolgermi.
Sono esausta di dolore che mi spezza l'anima e non mi ha mai fatto vivere.
Nessuno sa capire cosa significa portare dentro di sé mostri terribili.
Nessuno di quelli che conosco ha visto il male, gli occhi del male puro che ti rimangono nelle cose che fai ogni momento della tua vita...io si..e mi sento disperata.
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta
Cordialmente
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