Autore: Linus
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"...In questo silenzio respiro, mi sento fortunata in fondo". Mi è piaciuto molto il raccordo tra i pensieri dei ragazzi e le brevi considerazioni che vengono sviluppate in merito al "lavoro di transito" che ognuno di noi compie, in particolar modo i ragazzi, tra l'"interno" istituito e l'esterno in grado di offrire una pluralità di altereficazioni. "...posso permettermi tutto il il tempo che voglio. È una pace tranquilla, ma mette i brividi". Senza esterno, senza transito tra il mondo interno ed esterno, si ha l'impressione di essere in pace, ma senza il lavoro del divenire qualcos'altro, un Altro eventuale, si teme l'orrore dell'identico al Sé stessi permanente. Ci si accontenta di continuare a "respirare", atto neurovegetativo, l'unico che riconduce a quel lavoro che simbolizza "l'esigenza vitale" di portare fuori ciò che è dentro e dentro ciò che è fuori.
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