Autore: Marina Romanò
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Nel progetto del prof. Balducci su Città Studi 2.0 è già previsto uno studentato al posto dell’Istituto Besta, così come nell’area dello Scalo ferroviario di Lambrate sono previste altre residenze universitarie.
Francamente non si vede l’utilità di un altro studentato dentro la piscina Ponzio, che la snaturerebbe.
Che si trovino i soldi per sistemare la vasca e gli spogliatoi lasciandole intatto quel fascino anni ’30 che la caratterizza! Credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che il problema non sia tanto la mancanza di soldi, quanto la loro destinazione. A tutti i livelli, a partire dal Governo centrale per arrivare fino ai Comuni.
Il trasferimento della Statale a Expo ne è un esempio lampante: Governo e Regione hanno stanziato 130 milioni di euro per andare a Expo, ma per città Studi neppure un euro. Si privilegia un’area a discapito di un’altra, si risolve un problema, creandone un altro. Che qualche politico lo dica al sindaco Sala.
Sulla mancanza di una seria perizia sulla riqualificazione della Ponzio non mi meraviglio più di tanto, visto stiamo chiedendo invano, da oltre un anno, uno studio di fattibilità tecnico/finanziario in merito alla riqualificazione degli edifici della Statale a Città Studi. Richiesta mai presa in considerazione, perché la nostra assessora Bruzzese ci ha detto chiaramente che lei si fida dell’Università!
Quando ci sono molti interessi politici ed economici in gioco è forse meglio aver sempre presente il proverbio che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
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