IMU: appello Sindaci Citta' Metropolitane a Governo e Parlamento per modificare disciplina
I sindaci
delle Città metropolitane rivolgono al Governo e al Parlamento un pressante
invito a modificare la disciplina dell'IMU
(CS Comune di Milano)21/03/2012
“I sindaci
delle Città metropolitane rivolgono al Governo e al Parlamento un pressante
invito a modificare la disciplina dell'IMU contenuta nel decreto legge
n.201/2011 (legge 214/2011) e ad accogliere gli emendamenti presentati
dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani nel decreto legge n.16/2012
varato dal Governo, e attualmente in corso di conversione al
Senato. Va in particolare modificata la norma del decreto che sottopone
a tassazione IMU i beni di proprietà comunale, che erano esenti
dall’ICI e dall’IMU a regime prevista dal d.lgs. n.23/2011 sul federalismo
municipale". Questo il testo dell'appello al Governo sottoscritto
dai nove sindaci delle Città Metropolitane: Michele Emiliano (Bari), Virginio
Merola (Bologna), Massimo Zedda (Cagliari), Matteo Renzi (Firenze), Giuliano
Pisapia (Milano) Luigi de Magistris (Napoli), Piero Fassino (Torino), Roberto
Cosolini (Trieste), Gianni Alemanno (Roma) e Giorgio Orsoni (Venezia).
"Con questa norma i Comuni avranno
l’obbligo di versare allo Stato il 50% del relativo gettito e, per
l’altra metà, vedranno ridursi ulteriormente il Fondo sperimentale di
riequilibrio, già oggetto di ripetuti tagli. I Comuni dovranno pagare allo
Stato l’IMU sulle case popolari di loro proprietà; la stessa cosa
dovranno fare i vari Istituti Case Popolari presenti nei Comuni italiani.
Si tratta di una norma profondamente ingiusta che toglie ulteriori risorse
ai Comuni e mette in ulteriore grande difficoltà gli enti locali che hanno
maggiormente investito sulle politiche per la casa. E' questo il caso dei
grandi Comuni che hanno un cospicuo patrimonio di edilizia residenziale
pubblica”, conclude l'appello dei nove sindaci.