La biblioteca di Morando

Il 6 e il 7 novembre presso Spazio Oberdan e il MIC un omaggio senza retorica alla figura di critico e di uomo di Morando Morandini. Chapeau.

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Pochi giorni fa, all’età di 91 anni, se n’è andato Morando Morandini, nobilissimo critico cinematografico e persona di grande cultura umanistica. 

La sua avventura giornalistica, iniziata con il quotidiano La Notte nel 1952, si è protratta per oltre sessant’anni con una affezione particolare per Il Giorno sulle cui pagine ha scritto ininterrottamente dal 1965 al 1998. Nel frattempo ha firmato numerosi volumi e, dal 1999, ha curato con la moglie Laura e la figlia Luisa “Il Morandini. Dizionario dei film” di cui è appena uscita in libreria l’edizione numero 18.

Personaggio coerente, competente e passionale, si è persino cimentato con il ruolo di attore cinematografico nel film “Prima della rivoluzione” (1964) di Bernardo Bertolucci, mentre alla sua figura di intellettuale consapevole e problematico sono stati dedicati alcuni documentari tra cui “Morando Morandini. Non sono che un critico” (2009) di Tonino Curagi e Anna Gorio, prodotto dalla Provincia di Milano (ormai ex) nella collana “Gente di Milano”.

A pochi giorni dalla sua scomparsa, con meritorio tempismo, la Fondazione Cineteca Italiana dedica una due giorni molto intensa a Morandini e al suo lavoro.

Ottima la notizia che “la biblioteca di Morando”, composta da oltre 13mila volumi e materiali vari, verrà depositata, per volontà della famiglia, negli archivi della Fondazione.

Il progetto verrà presentato venerdì 6 novembre presso Spazio Oberdan, dopo la proiezione alle ore 18.30 del documentario “Je m’appelle Morando -alfabeto Morandini” (2010) di Daniele Segre, a cura delle figlie Luisa e Lia. L’enorme biblioteca di Morandini sarà consultabile presso gli spazi della Cineteca Italiana in via Sammartini, luogo totalmente ristrutturato e alimentato a energia solare. E’ prevista anche la creazione di un catalogo digitale integrato, con interfaccia 3D, dedicato a materiali vari (lettere, fotografie, video). Nel corso dell’incontro sarà possibile a tutti portare una propria testimonianza o un proprio ricordo su Morando.

Sabato 7 novembre, preso la sede del MIC-Museo Interattivo del Cinema, il critico cinematografico verrà ricordato attraverso la proiezione di tre film a lui particolarmente cari. Il già citato “Prima della rivoluzione”, “Scarpette rosse” (1948) di Michael Powell e Emeric Pressburger e “Il porto delle nebbie” (1938) di Marcel Carné. Grandissimo cinema, dunque.

Aver conosciuto e aver frequentato Morando Morandini è stato un grande privilegio. E’ capitato a chi scrive di aver assistito ad alcuni film sedendogli accanto e cogliendone i commenti, sempre pertinenti. In qualche occasione Morandini utilizzava per i suoi appunti una penna con luce incorporata. Sempre, nella sala cinematografica, si sedeva alla sinistra dello schermo perché, diceva, gli occidentali leggono da sinistra verso destra ed era quella la posizione migliore per vedere anche un film. Sacrosanta verità.

Le proiezioni sono a ingresso libero. Per il programma completo consultare www.cinetecamilano.it

Oltre le parole, Morandini avrebbe gradito il silenzio, il buio in sala e la luce sullo schermo. E così sia.


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