Andar per libri: Uomini e Libri

Un libro agile e curioso che ben racconta i retroscena del mondo dell’editoria. Mario Andreose, l’autore, è persona attendibile e affidabile. C’è da imparare.

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uomini e libri immagine

Mario Andreose sembra un signore di altri tempi, elegante e discreto, apparentemente distaccato dalle volgari cose del mondo. Di mestiere, per molti anni ma non ha ancora smesso, ha esercitato la nobile arte dell’editoria solcandone da capitano di lungo corso i perigliosi mari che si chiamano Mondadori e Saggiatore per approdare al Gruppo Fabbri dalla cui direzione editoriale ha sorvegliato su Bompiani e Sonzogno, per essere ora direttore letterario della RCS Libri.

Nei suoi anni di militanza editoriale ha incrociato gli sguardi e i destini di scrittori come Moravia ed Eco, Bufalino e Sciascia mostrando sempre la massima attenzione però ai giovani talenti “da scoprire e imporre”, come dice la quarta di copertina. Di questa sua lunghissima avventura, Andreose ci restituisce ora le pagine più succulente nel bel libroUomini e libri che ripropone in bell’ordine una raccolta di scritti definiti occasionali, ma che occasionali non sono per nulla, quasi tutti apparsi sul supplemento della domenica del Sole 24 oreDal profondo cilindro della sua esperienza lunga una vita Andreose estrae storie e aneddoti, destreggiandosi tra cultura e costume, con una piccola dose di sano gossip. Ecco che appaiono i meglio nomi dell’editoria italiana da Arnoldo e Alberto Mondadori a Gian Giacomo Feltrinelli, da Valentino Bompiani a Mario Formenton e Luciano Foà. Tutti affaccendati nello scovare nuovi scrittori e nel vendere il maggior numero possibile di libri, perché quello è il loro mestiere: la ricerca di “doni per il fatturato”.

Ci sono poi gli scrittori che hanno rappresentato e rappresentano le culture mondiali e tutti coloro che con il libro ci lavorano. E non può mancare certo la folla feroce dei critici e degli organizzatori di festival letterari. Nei veloci capitoli si va anche alla scoperta delle fiere del libro, Francoforte su tutte, dove si consumano drammi e commedie e dove Carlo Feltrinelli, in occasione della Buchmesse, organizza ambitissime feste in discoteca. Si ricordano le visite dell’avvocato Agnelli alla Fiera del Libro di Torino con predilezione per lo stand dell’Adelphi.

Vengono alla luce storie che conoscono solo poche persone come quella secondo la quale Milos Forman (il regista di Amadeus) corteggiò a lungo Gesualdo Bufalino per fare un film e non se ne fece niente. Forse per pigrizia. Belle pagine rievocano lo straordinario filone tutto americano che parte da John Steinbeck e, attraverso John Ford e Woody Guthrie, approda a Bruce Springsteen.

Di un altro Woody, noto ai più come Allen, si racconta dell’esosa richiesta di 25 milioni di dollari per scrivere le sue memorie. Anche in questo caso, almeno per ora, non se ne è fatto nulla. E poi ci sono storie esemplari di scrittrici come Flannery O’Connor e Patricia Highsmith o di scrittori come Leonardo Sciascia e Alberto Moravia. Un capitolo intero è dedicato a Umberto Eco di cui Andreose, oltre a esserne amico, è il fidato editor da innumerevoli anni.

Uomini e libri è insomma un’autentica e documentata storia dell’editoria italiana nel ‘900 e oltre, una storia di piacevole lettura e di spontanea condivisione. Lettura piacevole, utile e persino divertente, e non solo per gli addetti ai lavori.. Tra le tante citazioni colte, ci piace, a chiusura, e prima di consigliare senz’altro la lettura del libro, riferirne una divertente attribuita a Groucho Marx: ”Questi sono i miei principi; se non vi piacciono, ne ho degli altri”, che ben si addice a questi nostri bizzarri tempi. Anche in campo editoriale.

Leggete gente. Cosa ci può essere di meglio di un libro che parla di uomini e libri?


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