Cultura. Comune, una mostra omaggio per i 50 anni di Linus e un giardino per Oreste del Buono

Assessore Del Corno: “Il fumetto ha saputo interpretare le tendenze culturali della società contemporanea anche grazie all’impegno di firme prestigiose come Del Buono” 
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La rivista Linus compie 50 anni e da domani WOW Spazio Fumetto celebra il “compleanno” con una mostra omaggio unica, “LINUS e la rivoluzione del '65”, dedicata alla sua storia editoriale e a quel fantastico anno. L'esposizione, a ingresso libero, è aperta fino al 10 maggio. Durante l’inaugurazione, domani alle 15, si terrà anche la cerimonia di intitolazione a Oreste del Buono del parco di fronte al museo, che si trova tra via Terenzio, via Zanella e viale Campania, con la quale il Comune di Milano ha voluto ricordare il celebre scrittore e giornalista che fu tra i primi in Italia a valorizzare l’arte del fumetto. 

“Il fumetto è una delle forme espressive che spesso è stata in grado di interpretare le tendenze culturali della società contemporanea e anche i grandi cambiamenti sociali, al pari di altre forme d’arte – ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura -.  La rivista Linus ha avuto il merito di mostrare questo valore al grande pubblico, anche grazie all’opera divulgativa di firme prestigiose come Del Buono, un instancabile animatore della vita culturale italiana, non solo nell’ambito fumettistico, che proprio sulle pagine di Linus pubblicò importanti saggi e articoli dedicati ai personaggi e agli autori del fumetto”. 
                
La mostra dedicata a LINUS, prima rivista di fumetti al mondo, ne racconta la storia, rievocandone i protagonisti più importanti e le rubriche più curiose con l’esposizione di documenti rari, tavole originali (di Crepax e Lunari), libri, pubblicazioni e molti numeri storici. Non solo: in occasione dei 50 anni della storica testata, la mostra intende ricordare cosa fu per il mondo dei fumetti quello storico 1965, anno rivoluzionario che salutò la nascita di Linus ma anche il primo Salone Internazionale dei Comics di Bordighera (che già l’anno dopo si trasferirà a Lucca diventando quel grande fenomeno mediatico che è oggi Lucca Comics and Games), un punto di passaggio fondamentale per la storia del fumetto mondiale in cui i comics hanno cominciato a essere studiati e discussi con un approccio critico e sociologico. 

“Siamo onorati di poter festeggiare il quarto anno di attività del nostro museo con una giornata così significativa che vede l’inaugurazione di una mostra dedicata alla più importante rivista di fumetti d’Italia e con l’intestazione del parco a un grande personaggio come Oreste del Buono”, dichiara Luigi Bona, presidente della Fondazione Franco Fossati che gestisce WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano. “Con la mostra già in corso, Avengers: il mito, e questa su Linus stiamo offrendo alla città la summa tangibile del lavoro svolto in questi primi quattro anni con mostre, incontri ed eventi dedicati al fumetto, all’illustrazione e all’animazione a 360 gradi. Sono stati davvero quattro anni WOW!”, prosegue Luigi Bona. 

Nel 1965 avvenne la Rivoluzione del Fumetto. 
Se si vuole tracciare una storia della Nona Arte, si vede immediatamente come il Fumetto fino a quell’anno non godesse di particolari riconoscimenti, anzi fosse considerato letteratura infantile o deteriore, oggetto di campagne denigratorie, visto con orrore nelle scuole e i suoi autori considerati scrittori o pittori mancati, se non addirittura corruttori di giovani, seduttori di innocenti. Tutto questo sulla base di preconcetti, indipendentemente dalla qualità di tante opere, rivolte anche al pubblico adulto, al loro successo e alla diffusione internazionale. Fino al 1965 le pubblicazioni di studi o le analisi in controtendenza o le antologie si erano contate sulle punte delle dita, in Italia come nel resto del mondo. Da quel magico 1965, che ha visto l’Italia come capofila internazionale, nulla è stato più come prima. 

“Stampa a fumetti - cultura di massa - società contemporanea”. Così Romano Calisi titolava il suo intervento di apertura dei lavori della Prima Tavola rotonda internazionale sulla stampa a fumetti, in apertura del Primo Salone internazionale dei Comics (Bordighera, 21-22 febbraio 1965). L’iniziativa era organizzata dall’Istituto di Pedagogia dell’Università di Roma, dal Centro di Socologia delle Comunicazioni di massa e dall’Archivio italiano della stampa a fumetti, con la collaborazione del CELEG (Centre d’Etude des Littératures d’Expression Graphique, di Parigi). Calisi era direttore del Comitato organizzatore e membro del Comitato organizzativo presieduto da Rino Albertarelli, vicepresidenti Francis Lacassin e Alain Resnais, affiancati da Claudio Bertieri, Vittorina Bortoli Calisi, Lanfranco Colombo, Luigi Crocenzi, Luigi di Gianni, Pino Donizetti, Umberto Eco, Luis Gasca, Jacques Lob, Roberto Radicati, Pierre Strinati, Nicole Tercinet. 

Nell’ambito del Salone veniva annunciata anche l’imminente uscita del primo numero del mensile Linus, “rivista dei fumetti e dell’illustrazione”, prima pubblicazione al mondo con queste caratteristiche. Dall’anno successivo il Salone si sarebbe trasferito a Lucca, continuando con coerenza il suo percorso fino agli anni Novanta, generando un seguito a Roma e trasformandosi nella città toscana in Lucca Comics & Games.  La rivista dell’editore milanese Giovanni Gandini (Figure sas, poi Milano Libri) sarà ceduta alla fine del 1970, in piena crescita, alla RCS, pur mantenendo la denominazione Milano Libri, fino al passaggio alla Baldini Castoldi Dalai, e continua ancora oggi nelle nostre edicole. 

Prima del 1965 
In Italia nel 1952 Mondadori pubblica “Dalla pittura delle caverne ai fumetti” di Lancelot Hogben, unico saggio pubblicato negli anni Cinquanta sul Fumetto. Nel 1961 è ancora Mondadori a pubblicare “I fumetti” di Carlo Della Corte, primo libro italiano. Il terzo titolo è del 1964: “Apocalittici e integrati” di Umberto Eco, per Bompiani. Ma le radici del fatidico ‘65 si trovano già negli ultimi numeri della “rivista di cultura contemporanea” Il Politecnico di Elio Vittorini, dove scrive (e perfino disegna fumetti) anche il giovane Oreste del Buono, futura anima di Linus. Sul periodico vengono ospitati soprattutto Popeye e Barnaby  (con i balloons in lingua originale e traduzione a lato), che non a caso ritroveremo su Linus vent’anni dopo. Del resto del Buono traduceva su Pesci rossi, il mensile d’informazione letteraria di Valentino Bompiani, autori come James Thurber, che verrà poi fatto conoscere da Linus al suo pubblico. 

Nel frattempo il Francia, dove la censura colpiva il fumetto quanto in Italia (arrivando a vietare Tarzan e Mandrake), nel 1956 usciva il cortometraggio “Toute la Mémoire du Monde” di Remo Forlani e regia di Alain Resnais, sulla Bibioteca Nazionale, dove tra i tesori conservati si mostravano i fascicoli di Mandrake, Phantom, Dick Tracy. Scriverà Francis Lacassin, storico del cinema e del fumetto: “Dal 1961 al 1968, ho avuto l’occasione di vivere un’avventura eccezionale. Quasi una crociata. Si trattava di rivelare ai nostri contemporanei un nuovo mezzo espressivo. Un medium di massa fondato sull’immagine. Di impatto maggiore del cinema, di contatto tanto familiare e quotidiano quanto la televisione. Richiedendo, a differenza di questi, un supporto materiale leggero, poco costoso, riproducibile all’infinito e conservabile dal consumatore. Un medium ideale... che esisteva da oltre tre quarti di secolo. Il più diffuso. Il più accessibile. Anche il più sconosciuto”. Nel novembre del 1961 Alain Resnais, Jean-Claude Forest (futuro papà di Barbarella), Alain Dorémieux (redattore capo di Fiction) e Francis Lacassin decidevano di organizzarsi e il 29 marzo 1962 veniva fondato un Club des Bandes Dessinées diventato poi il CELEG, cominciando a ciclostilare la rivista-notiziario Giff-Wiff. Un passo avanti rispetto all’Italia, dunque, gli amici francesi dovranno però trovare spazio dall’editore Garzanti per pubblicare nel novembre 1962 la prima grande antologia storica del Fumetto: “I primi eroi”, diretta da François Caradec, un volume di quasi 500 pagine, per molti versi ancora oggi ineguagliato, con un’introduzione del regista René Clair. 

Nel 1965 
L’iniziativa italiana a Bordighera nel febbraio 1965 ha come ideatori Romano Calisi, Umberto Eco, Claudio Bertieri, Rino Albertarelli. A Milano Giovanni Gandini è già attivo: nel 1962 con la moglie Anna Maria Gregorietti e Laura Lepetit (poi editrice de La Tartaruga) aveva aperto la libreria Milano Libri in via Verdi, di fianco alla Scala, e nel giugno del 1963 era apparso nelle librerie il volumetto “Arriva Charlie Brown!”, primo cartonato dei Peanuts, introdotto da Umberto Eco. Il secondo volume, “Povero Charlie Brown!” (maggio 1964), era introdotto da Vittorio Spinazzola. “Il terzo libro di Charlie Brown” era uscito a novembre, focalizzando sul problema delle traduzioni italiane dei Peanuts. I Gandini avevano lavorato per la Ricordi, che aveva pubblicato una collana di libri sulla musica illustrata da Guido Crepax, e la conoscenza di Giovanni Gandini con Franco Crepax, discografico fratello di Guido, risaliva al 1959. Quando Linus nasce, a Guido Crepax viene offerta l’occasione per pubblicare un racconto a fumetti di fantascienza (“Neutron”) a puntate, dove a fine anno appare per la prima volta Valentina, che rapidamente diventerà protagonista assoluta. 

Non è un caso che il primo numero di Linus sia “nato” nell’ufficio di Nanni Ricordi, con un’intervista di Umberto Eco a Elio Vittorini e Oreste del Buono. 
L’altro autore italiano pubblicato nel 1965, questa volta sul fronte di strisce umoristiche satiriche, è Enzo Lunari con il suo cavernicolo Girighiz. Successivamente pubblicherà episodi di “Fra’ Salmastro da Venegono” e creerà il popolare vecchietto Eritreo Cazzulati. Tutti gli altri fumetti presentati da Linus erano, nel 1965, statunitensi: dai Peanuts a Popeye (Braccio di ferro), da Krazy Kat a Li’l Abner (Al Capp era stato ospite del Salone a Bordighera), da Pogo al Barnaby che avevamo già conosciuto sul Politecnico di Vittorini. 

Il 1965 e oltre 
Nell’anno escono in libreria altri due saggi dedicati al fumetto: “Gli eroi di carta - dieci fumetti da salvare” di Gioacchino Forte (ESI) e “Gulp! - il sortilegio a fumetti” di Roberto Giammanco (Mondadori). Da allora i titoli si aggiungeranno ai titoli, ogni anno, aumentando sempre nel tempo. 
Il Salone, trasferitosi a Lucca e diretto da Rinaldo Traini, conoscerà trent’anni di evoluzione qualitativa, rimanendo un appuntamento imperdibile per professionisti e appassionati di tutto il mondo, mentre da una sua costola nascerà anche il Salone di Angoulême, in Francia. La rivista sarà affiancata da libri e supplementi, pubblicando personaggi come Dick Tracy, Jeff Hawke, Barbarella, Calvin & Hobbes, Corto Maltese, i maggiori autori italiani e stranieri, da Sergio Toppi a Pazienza, da Alberto Breccia a Sio, presentando i Fantastici 4, Astérix, Tintin... Dall’esempio di Linus nasceranno in tutto il mondo riviste analoghe, come Charlie in Francia. Soltanto in Italia si vedranno Eureka (ed. Corno), Il Mago (Mondadori), Sgt. Kirk (Ivaldi) e decine di altre. 

La mostra è aperta da martedì a venerdì, dalle ore 15.00 alle 19.00, il sabato e la domenica, dalle ore 15.00 alle 20.00. Per maggiori informazioni: WOW SPAZIO FUMETTO Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano: 02 49524744/45 - www.museowow.it – INGRESSO LIBERO. 

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