Servizi Civici. D'alfonso: "più parita’ di genere nelle tumulazioni e nelle iscrizioni al Famedio"

L'assessore: “Un dovere colmare questo squilibrio per rendere omaggio alla memoria delle tante donne che hanno contribuito alla crescita economica, sociale e civile di Milano” 
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Milano più attenta alla parità di genere anche tra i grandi nomi del Famedio. Degli attuali 71 emeriti tumulati nel “Pantheon” della città al Cimitero Monumentale, sono solo 9 le donne presenti, mentre dei 430 iscritti tra i Grandi milanesi solo 43 sono donne. 
  
Alla luce di questa situazione, il Comitato Brand Milano - di intesa con la Delegata alle Pari Opportunità del Comune di Milano, Francesca Zajczyk, informata la Giunta e l’assessore competente Franco D’Alfonso - intende adoperarsi per individuare una procedura che consenta di colmare questo anacronistico divario. 
  
“Considero coerente e innovativa questa proposta – ha spiegato l’assessore ai Servizi civici Franco D’Alfonso – poiché incide nei profili storico-identitari della città e rappresenta uno sguardo avanti in materia di scelte civili e rappresentazione dei valori condivisi di Milano. Se si pensa ai nomi di Maria Montessori, Alessandra Ravizza, Antonia Pozzi, Maria Maddalena Rossi, solo per fare qualche esempio, si coglie il senso di questa riparazione”. 
  
“All’interno del Famedio – conclude l’assessore D’Alfonso - vi è certamente equilibrio tra nativi e adottivi milanesi che è caratteristica storica del processo di integrazione e ibridazione della città, ma non vi è certamente parità di genere tra uomini e donne, pur in presenza di una storia sociale e civile in cui le donne sono state storicamente protagoniste”. 
  
Nelle prossime settimane, su indicazione del Comitato Brand Milano, l’assessore Franco D’Alfonso presenterà alla Commissione per le Onoranze al Famedio, presieduta dal Presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, un elenco significativo di figure femminili scomparse in età contemporanea che hanno contribuito allo sviluppo virtuoso della comunità e della città, secondo i principi che regolano l’iscrizione al Pantheon cittadino ma che, per diverse ragioni, non sono state oggetto di provvedimento negli anni passati. 

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