Luoghi di culto. Majorino: "Nessuna discriminazione, proseguiamo per garantire diritti e legalità"

L’Assessore: “Non intendiamo ritirare bando. Basta leggerlo per verificare come non introduca alcun elemento discriminatorio. Fa riferimento a possibili premialità non vincolanti”
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“Non abbiamo nessuna intenzione di ritirare il bando riguardante i luoghi di culto. Esso non introduce nessun tipo di discriminazione. Basta leggerlo. Fa semplicemente riferimento ad alcuni aspetti che possono attribuire ‘premialità’ in modo non vincolante per chi presenta i progetti.  Tutto qui. In particolare il punto più contestato dal Caim, quello introdotto a seguito della scelta operata dal Consiglio Comunale, esplicita semplicemente che una strada, non certo l’unica, per acquisire valore nella presentazione del progetto riguarda l’aver partecipato al percorso di dialogo con le istituzioni nazionali cui diede vita il Governo Prodi. Non si tratta di un vincolo ma solo di una possibilità che oggi viene esplicitata. Non capisco in nome di quale strano ragionamento dovremmo considerare come fattore premiale avere rapporti con Istituzioni nazionali di altri Paesi, come può accadere attraverso il Bando, e non averceli con le Istituzioni italiane. Noi continuiamo sulla nostra linea è cioè di lavorare affinché il diritto di culto sia garantito nel nome dei principi di legalità.”

Queste le parole di risposta dell’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, alle considerazioni espresse stamani dal Caim sul bando per la realizzazione di nuovi luoghi di culto, pubblicato dal Comune di Milano il 30 dicembre corso.

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