Welfare. Nasce l’Albergo sociale diffuso, 35 alloggi popolari sottosoglia recuperati e destinati a residenza temporanea
Il progetto sociale è curato dal Comune di Milano attraverso i propri Servizi e, d’intesa con Fondazione Cariplo e Fondazione Housing Sociale, dall’impresa sociale Abitare sociale metropolitano che comprende alcuni tra i principali operatori del non profit milanese: Consorzio Farsi Prossimo, Consorzio Sistema Imprese Sociali, Cooperativa Sociale La Strada e Cooperativa Sociale Chico Mendes.
Il Protocollo d’intesa è stato firmato questa mattina a Palazzo Marino dall’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, dall’assessore alla Casa e Demanio, Daniela Benelli, dal presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti e dal consigliere delegato di Fondazione Housing Sociale, Marco Gerevini. Il Protocollo durerà 15 anni con la possibilità di essere rinnovato con l’accordo delle parti
“Con l’Albergo sociale diffuso – spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, abbiamo saputo integrare risorse e competenze diverse trasformando problemi drammatici, come l’emergenza abitativa, in occasioni di soluzioni che guardano al futuro. Un’operazione di spending review che rifiuta l’idea di un welfare che arretra di fronte alla contrazione delle risorse che lo Stato trasferisce agli enti locali, ma che, al contrario, grazie all’alleanza istituzioni, enti e privato sociale, riesce a dare risposte più sostenibili ai problemi dei cittadini. È un altro passo del complessivo ripensamento del welfare milanese, che mette al centro i bisogni della persona e valorizza le sinergie tra pubblico e privato, per moltiplicare gli interventi e unire le risorse. Insieme ad un alloggio temporaneo aiuteremo le persone ad uscire dalla situazione di emergenza accompagnandoli verso una nuova autonomia”.
“Questo progetto – dichiara l’assessore alla Casa Daniela Benelli – rientra nell’impegno del Comune di Milano per mettere a disposizione dell’emergenza abitativa, soluzioni nuove e alloggi inutilizzati. Il recupero dei sottosoglia, che non sarebbero comunque destinabili alle graduatorie Erp, è un esempio virtuoso di come questa Amministrazione si stia sforzando, concretamente, per trovare il modo di rispondere anche alle varie tipologie di single o famiglie che si trovano in grande difficoltà. Un ringraziamento a Fondazione Cariplo e Abitare sociale è doveroso: la loro collaborazione a questo progetto, in cui hanno creduto insieme a noi, è stata la chiave di volta per renderlo fattibile”
“E’ un progetto che abbraccia periferie, sulle quali siamo impegnati da tempo – afferma Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo – e dove il disagio è sempre più evidente. Si tratta di un’altra iniziativa concreta che risolve i problemi delle persone in difficoltà, promuovendo un modello di welfare efficace che valorizza risorse e competenze di vari attori. Un altro esempio di come il privato sociale stia collaborando con gli enti locali, alle prese a loro volta con pesanti tagli di risorse. Se la legge di Stabilità in discussione proprio in queste ore passerà, toglierà con la scure fiscale risorse alle Fondazioni e progetti come questi saranno sempre più difficili da realizzare, con conseguenze facilmente immaginabili.
Gli alloggi sottosoglia nel patrimonio comunale sono in totale 392, di cui circa 180 liberi e non assegnabili. Una parte di questi saranno accorpati per renderli utilizzabili e assegnarli attraverso il bando per le case popolari. Questo progetto fa parte dell’accordo di programma stipulato con il Ministero delle Infrastrutture (che cofinanzia al 50 per cento gli interventi di riqualificazione) per gli ambiti di Quarto Oggiaro (via Lopez/Pascarella) e via Solari 40.
Gli alloggi sottosoglia sono utilizzati anche in un secondo progetto denominato “Ospitalità solidale” realizzato tra i quartieri Ponti (via del Turchino) e Niguarda, attraverso un finanziamento nazionale del dipartimento della Gioventù. In questo caso i lavori di ristrutturazione non hanno modificato l’ampiezza della superficie e gli alloggi sono stati assegnati a giovani in cambio di iniziative di vicinato solidale.