Comunità minori. Giunta approva debito fuori bilancio per 3 milioni di euro

Nel 2013 accolti il 50 per cento in più di bambini con madri rispetto al 2012. Quasi tutti provengono da sfratti privati. Aumentati anche i minori stranieri non accompagnati, sono stati il 64 per cento in più rispetto al 2012 
()
La Giunta comunale ha approvato oggi il riconoscimento di 3 milioni di debito fuori bilancio impiegati nel 2013 dall’Amministrazione per le comunità e per i centri diurni a favore di minori. L’intervento del Comune è obbligatorio, come previsto dagli articoli 2 e 25 del D.P.R  616/1977 e dall’art. 22 della legge 328/2000 e permane fino a quando non sono rimosse le situazioni di pregiudizio e ripristinate le condizioni necessarie al benessere del minore. 
Per adempiere a tali compiti istituzionali, ogni anno il Comune provvede a stanziare risorse economiche stimate sulla base delle risultanze degli anni precedenti. Tuttavia nell’anno 2013 si è verificato un significativo aumento sia del numero dei minori assistiti dal Comune in strutture convenzionate, sia dei giorni di permanenza rispetto agli anni precedenti. In particolare, l’aumento ha riguardato le mamme con bambino, rimaste senza casa a seguito di sfratto da abitazione privata, passate dai 404 casi del 2012 ai 609 del 2013 (+50%) e i minori stranieri non accompagnati passati da 528 casi nel 2012 agli  866 nel 2013 (+64%). 
I tre milioni di debito fuori bilancio approvati oggi erano previsti già nel bilancio preventivo 2014 approvato lo scorso settembre dal Consiglio comunale.   
La delibera approvata oggi proseguirà il suo iter che si concluderà con l’esame e l’adozione del provvedimento da parte del Consiglio comunale. 

“Nel 2013 il numero di madri con bambino ospitate nelle comunità è aumentato del 50 per cento a causa dei numerosi sfratti da abitazioni private - spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino -. Le madri con i bambini sono state ospitate nelle comunità, benché questo non rappresenti per loro e per l’Amministrazione la soluzione più appropriata. Essi non hanno bisogno infatti di una comunità, dove sono accolte e assistite persone con profondi disagi sociali e psicologici, ma di un posto dove stare in attesa che ritrovino l’autonomia abitativa. Proprio per questo dall’anno prossimo, come stabilito da una delibera approvata una settimana fa, metteremo a disposizione mille posti di residenzialità temporanea, avviando un sistema diverso dall’accoglienza in comunità, più adatto alle esigenze di queste mamme con bambini, e meno oneroso per l’Amministrazione che, a parità di risorse, potrà dare una sistemazione a più persone. Con questo nuovo sistema colmiamo in questo ambito un ritardo di almeno vent’anni”. 

“Nel caso dei minori stranieri non accompagnati – sottolinea l’assessore Majorino – abbiamo aperto un contenzioso con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali riguardante sia la questione della ripartizione dei minori su tutto il territorio nazionale, per cui non esiste ancora un piano organico, sia la quota rimborsata dalla Stato per le spese di accoglienza in comunità pari a 20 euro a fronte di una spesa media tra i 70 e i 90 euro al giorno per minore. Anche noi, come fatto tempo fa dall’Anci, avanziamo la richiesta di aumentare la quota ad almeno 45 euro, al fine di non far ricadere sulle Amministrazioni la quasi totalità dei costi di questa accoglienza. Il confronto con il Governo è aperto e ci auguriamo che giunga presto ad una soluzione”. 

Per il 2013 il Comune di Milano ha speso 4,5 milioni di euro per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e al momento ha ricevuto dallo Stato solo 1,5 milioni di euro. 

L’intervento del Comune nei confronti dei minori in stato di fragilità, presenti sul territorio comunale, avviene in base alle seguenti modalità:

·        in esecuzione a un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria che affida al Comune il compito di provvedere al soddisfacimento dei diritti di cura e assistenza del minore, al fine di rimuovere le situazioni di pregiudizio e ripristinare le condizioni necessarie la suo benessere;

·        a seguito di una valutazione dei Servizi sociali competenti che rilevano una situazione di pregiudizio a carico del minore ed intervengono con gli strumenti di tutela ritenuti più idonei, dandone immediata comunicazione all’Autorità giudiziaria per gli atti di sua competenza;

I collocamenti dei minori in strutture sono a volte effettuati direttamente anche dalle Forze dell’Ordine, proprio per tutelare con immediatezza i minori in stato di abbandono;

Le tipologie di intervento nei confronti dei minori sono differenziate, a seconda delle situazioni. Si tratta di ospitalità in strutture educative di accoglienza, nel collocamento nella rete dei centri diurni territoriali e in azioni di sostegno al minore ed al nucleo familiare attraverso sussidi economici, interventi educativi e sociali. Le strutture preposte all’accoglienza dei minori sono state individuate dal Comune di Milano, tra quelle in possesso dei requisiti previsti dalla Regione Lombardia con D.G.R. 16 febbraio 2005 n. 7/20762. 

Le rette di frequenza giornaliere dei minori, diversificate a secondo della tipologia del servizio erogato e della natura del soggetto gestore, sono state definite con provvedimento della Giunta comunale n. 3274/2005, e sono rimaste a oggi invariate, come risulta dalla documentazione agli atti del Settore Servizi Minori, Famiglie e Territorialità;

La  scelta della struttura in cui inserire il minore dipende dalla tipologia di assistenza necessaria e dalla disponibilità offerta dalle strutture nel momento in cui sorge la necessità di intervento. 


Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha