Welfare. In dieci giorni mille richieste al bando per i patti di riscatto sociale

Assessore Majorino: “Dal Governo subito politiche nazionali di sostegno al reddito per aiutare anche i nuovi poveri”
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A soli dieci giorni dall’apertura del bando per richiedere i contributi di sostegno al reddito e accedere ai patti di riscatto sociale, sono già mille le richieste consegnate e protocollate dal Comune che ha attivato tutte le sue sedi dei servizi territoriali per il ritiro, la compilazione e la ricezione delle domande. Oltre a largo Treves 1, le operazioni si sono svolte nei punti di orientamento e informazione, nei nuclei distrettuali disabili, presso gli uffici di via San Tomaso 3, i servizi per adulti in difficoltà, i servizi sociali delle famiglie e i centri multiservizi anziani. Il bando rimarrà aperto fino al 12 dicembre. L’accesso rivolto a persone disoccupate e in grave disagio economico e sociale (residenza a Milano, figli minori, Isee inferiore ai 6.000 euro tra i requisiti) prevede un sussidio di 1.200 euro in due tranche (la prima di 400 euro e la seconda di 800) e l’adesione obbligatoria a un patto di riscatto in base al quale la persona si impegnerà a compiere un percorso di reinserimento lavorativo e sociale. Sarà richiesta, ma non sarà obbligatoria, la partecipazione ad attività di volontariato nel proprio quartiere e per la comunità. Il bando consentirà di aiutare 2.049 persone a fronte di un finanziamento di 2,4 milioni di euro.

“L’altissimo numero di domande pervenute ai nostri uffici in pochissimi giorni - spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – non fa che confermare la necessità di attuare al più presto, anche a livello nazionale, politiche di sostegno al reddito per dare una risposta a chi si trova in stato di bisogno da tempo e a chi ci è scivolato di recente per effetto della crisi. Tra le persone che hanno già fatto domanda c'è  gente che mai prima d’oggi aveva avuto a che fare con i servizi sociali. Chiediamo ancora una volta al Governo di aiutarci a sostenere queste persone, lasciando a Milano 2,6 milioni di euro  stanziati per la ‘Social card' e non utilizzati perché troppo restrittivi i criteri imposti dall’Inps. Sarebbero usati per aiutare almeno il doppio delle persone, tutti nuovi poveri, rispetto a quanto consentito dal nostro provvedimento di partenza”.

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