Agricoltura. Comune, cinquanta aree in città per i farmers’ market a filiera corta
De Cesaris: “Valorizziamo l’agricoltura
milanese e lombarda, che produce eccellenze apprezzate ovunque, in Italia
e nel mondo"
(CS Comune di Milano)21/10/2014
(CS Comune di Milano)21/10/2014
Da piazza
Duca d’Aosta davanti alla Stazione Centrale alla piazzetta dell’Ortica,
dal parco Alessandrini a piazza San Nazaro in Brolo alle spalle di corso
di Porta Romana, da piazza Santa Maria del Suffragio in corso XXII Marzo
al parco cascine Chiesa Rossa, da piazzetta Capuana a via Pirelli in zona
Bococca: sono alcune delle 47 aree pubbliche individuate dalle nove Zone
cittadine per ospitare i farmers’market, i mercati delle eccellenze agricole
milanesi e lombarde. Palazzo Marino dà il via a una nuova iniziativa di
valorizzazione del territorio agricolo milanese e di promozione dei prodotti
rurali a filiera corta, anche in vista di Expo 2015.
“Sosteniamo con forza l’agricoltura milanese e lombarda, che produce eccellenze apprezzate ovunque, in Italia e nel mondo: aziende e prodotti che vogliamo promuovere e valorizzare sempre più anche in vista di Expo 2015, importante vetrina per la ricchezza agricola del nostro territorio”, ha detto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica con delega all’Agricoltura Ada Lucia De Cesaris.
Il progetto sperimentale di due anni è rivolto a operatori agricoli, coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, società agricole, singoli o associati, iscritti alle Camere di Commercio della Regione Lombardia o delle Province immediatamente limitrofe: fino al prossimo 14 novembre potranno presentare le domande per la concessione delle aree pubbliche che il Comune di Milano destina all’istituzione e allo svolgimento dei mercati. Oltre alla vendita diretta delle eccellenze agricole, potranno essere realizzate anche attività didattiche, culturali, artistiche, dimostrative per promuovere una corretta alimentazione, a partire dai bambini, e sensibilizzare i consumatori verso i prodotti alimentari, tradizionali e artigianali dei territori rurali.
Ogni area avrà un “referente di mercato” che sarà responsabile della sua organizzazione e gestione: sarà individuato dagli stessi operatori agricoli tra le imprese, le cooperative, i consorzi, le confederazioni di settore, le società di gestione dei distretti, le associazioni no profit, le onlus, le imprese sociali con sede in Lombardia o nelle Province limitrofe. Particolare attenzione sarà rivolta alla tracciabilità dei prodotti, con il riconoscimento della loro origine, delle aziende agricole e dei Comuni di provenienza. È previsto inoltre che ogni mercato abbia un’immagine coordinata e che la disposizione delle strutture di vendita sia in linea con il contesto urbano e lo spazio pubblico circostante.
“Sosteniamo con forza l’agricoltura milanese e lombarda, che produce eccellenze apprezzate ovunque, in Italia e nel mondo: aziende e prodotti che vogliamo promuovere e valorizzare sempre più anche in vista di Expo 2015, importante vetrina per la ricchezza agricola del nostro territorio”, ha detto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica con delega all’Agricoltura Ada Lucia De Cesaris.
Il progetto sperimentale di due anni è rivolto a operatori agricoli, coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, società agricole, singoli o associati, iscritti alle Camere di Commercio della Regione Lombardia o delle Province immediatamente limitrofe: fino al prossimo 14 novembre potranno presentare le domande per la concessione delle aree pubbliche che il Comune di Milano destina all’istituzione e allo svolgimento dei mercati. Oltre alla vendita diretta delle eccellenze agricole, potranno essere realizzate anche attività didattiche, culturali, artistiche, dimostrative per promuovere una corretta alimentazione, a partire dai bambini, e sensibilizzare i consumatori verso i prodotti alimentari, tradizionali e artigianali dei territori rurali.
Ogni area avrà un “referente di mercato” che sarà responsabile della sua organizzazione e gestione: sarà individuato dagli stessi operatori agricoli tra le imprese, le cooperative, i consorzi, le confederazioni di settore, le società di gestione dei distretti, le associazioni no profit, le onlus, le imprese sociali con sede in Lombardia o nelle Province limitrofe. Particolare attenzione sarà rivolta alla tracciabilità dei prodotti, con il riconoscimento della loro origine, delle aziende agricole e dei Comuni di provenienza. È previsto inoltre che ogni mercato abbia un’immagine coordinata e che la disposizione delle strutture di vendita sia in linea con il contesto urbano e lo spazio pubblico circostante.