Luoghi di culto. Giunta approva criteri di concessione per le aree dismesse di via Marignano e Sant’Elia ed ex bagni di via Esterle

Le confessioni religiose dovranno riqualificare gli immobili, sostenerne la gestione e pagare un canone di affitto per 30 anni rinnovabili. Premiati i progetti che prevedono l’utilizzo dell’italiano nelle attività religiose

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La Giunta comunale ha approvato oggi i criteri di concessione tramite bando delle aree dismesse di via Marignano (3.400 mq in Zona 4), di via Sant’Elia (5.000 mq in Zona 8) e degli ex bagni pubblici di via Esterle (1.492 mq in Zona 2), inutilizzati e abbandonati da 15 anni per la realizzazione di luoghi di culto, attività sociali e culturali. Le confessioni religiose dovranno riqualificare gli immobili, sostenerne economicamente la gestione e pagare un canone di affitto. La concessione avrà una durata di 30 anni rinnovabili. Potranno partecipare al bando solo le confessioni religiose iscritte all’apposito albo istituito dal Comune di Milano nell’agosto del 2013 e chiuso il 30 settembre scorso: al momento risultano presenti 31 confessioni e altre 31 (la domanda è in fase di valutazione), hanno fatto richiesta. Nell’albo risultano presenti cristiani evangelici, cristiani ortodossi, buddisti, induisti e musulmani.

I partecipanti al bando dovranno essere soggetti senza scopo di lucro e con finalità religiose, i cui rappresentanti non abbiano in essere condanne o procedimenti penali in corso. La partecipazione al bando avverrà previa sottoscrizione con l’Amministrazione di un “patto” fondato sul riconoscimento e sul rispetto dei principi della Costituzione italiana, quali il  rispetto della persona umana e della laicità dello Stato. Disattendere il patto sarà motivo di decadenza dell’eventuale concessione. I soggetti dovranno dimostrare, oltre a una adeguata capacità economico-finanziaria, una struttura organizzativa e gestionale idonea ad assicurare lo svolgimento delle attività religiose e tutti gli interventi di riqualificazione degli immobili: in via Esterle sarà richiesta la totale riqualificazione e messa a norma dell’edificio abbandonato da 15 anni; in via Sant’Elia i concessionari dovranno provvedere, oltre alla riqualificazione dell’area, anche all’abbattimento e smaltimento a proprie spese del manufatto del Palasharp; in via Marignano l’area, che attualmente è in grave stato di degrado, dovrà essere completamente recuperata.

In sede di valutazione sarà dato un maggiore punteggio ai progetti che garantiranno l’accessibilità alla comprensione dei contenuti divulgati nel corso della attività religiose anche tramite utilizzo di traduzioni in lingua italiana. È stato infine stabilito che una confessione religiosa non potrà avere in concessione più di due immobili.

“Con l’approvazione di oggi – afferma l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino –  proseguiamo l’iter verso l’assegnazione di immobili per la realizzazione di nuovi luoghi di culto. Ci avviciniamo così a dare una risposta concreta alle richieste provenienti da numerose confessioni religiose presenti a Milano da tempo in attesa di poter avere di luoghi di preghiera per i propri fedeli. Agli esponenti dell’opposizione che negli ultimi giorni hanno pesantemente criticato questo provvedimento e in particolare la scelta delle aree, ricordo che fu proprio il consigliere De Corato nel 2008 ad affermare, non smentito dalla Lega, che il Palasharp andava bene per ‘gli islamici’, addirittura ipotizzando trattative private con viale Jenner, senza adottare un bando ed escludendo di fatto le altre confessioni religiose. Noi invece non solo abbiamo scelto le aree e le metteremo a bando per tutti, ma chi realizzerà i luoghi di culto lo farà al prezzo di onerose opere di riqualificazione su immobili abbandonati e degradati da anni”.  

Alcuni dettagli sulle linee guida del bando.

Contenuto proposte e valutazione
. Le proposte dovranno contenere indicazione in merito ai seguenti elementi:
- piano delle attività e riqualificazione degli spazi;
- sostenibilità economica della proposta;
- illustrazione di dettaglio nella proposta gestionale riferita agli spazi e alle attività;
- descrizione del progetto socio culturale e progetto complessivo delle attività e di utilizzo degli spazi;
- cronoprogramma delle attività.

La valutazione delle offerte tecniche sarà effettuata da una apposita commissione tecnica formata da rappresentanti delle DC comunali competenti; la commissione si potrà avvalere se lo riterrà necessario di esperti della materia per un parere nella fase istruttoria.

Criteri di valutazione
. I criteri di valutazione delle istanze saranno i seguenti:
- rappresentatività sul territorio;
- piano di sostenibilità economico finanziaria e strumenti di tracciabilità dei movimenti finanziari;
-  attitudine del progetto a realizzare spazi e momenti volti alla promozione del pluralismo religioso;
- capacità di ulteriori attività sociali e culturali anche prevedendo nel progetto: rapporti costanti e una specifica relazione con il Consiglio di Zona;
- anni di presenza sul territorio del proponente;
- rapporti con le istituzioni ed il territorio: rapporti di collaborazione con il Comune di Milano o altre istituzioni, rapporti con istituzioni internazionali e/o governative di carattere religioso;
- chiusura di strutture religiose già presenti nel territorio e loro sostituzione con nuovi luoghi come da bando;
- accessibilità alla comprensione dei contenuti divulgati nel corso delle attività religiose anche tramite utilizzo di traduzioni in lingua italiana.

Concessione onerosa. La concessione delle aree sarà onerosa e comporterà un canone annuale per ciascun anno di durata pari al prezzo di mercato dell’immobile abbattuto del 70 % come nel caso delle concessioni ai fini sociali e culturali, secondo quanto deciso dalla precedente Amministrazione con delibera di Giunta n.1904 del 27 luglio 2008. L’ammontare del canone di concessione potrà essere scomputato fino all’80% del valore annuo per un massimo di 5 anni decorrenti dalla sottoscrizione della convenzione per gli investimenti approvati in sede di autorizzazione.

Obblighi del concessionario. Il concessionario dovrà:
-        provvedere alla realizzazione degli obiettivi individuati dal presente provvedimento secondo le modalità definite nel progetto;
-        garantire l’adeguato inserimento del progetto nel contesto dell’area identificata, tenendo conto dell’accessibilità;
-        realizzare azioni complessivamente mirate alla stimolazione e valorizzazione del tessuto sociale locale e di favorire  il dialogo tra le diverse appartenenze religiose;
-        provvedere all’esecuzione degli idonei interventi di riqualificazione, e/o nuova costruzione a proprie spese e in osservanza della normativa nazionale, regionale e comunale vigente in materia, con ottenimento a suo carico di licenze, permessi, nulla osta, comunque denominati, assicurazioni e autorizzazioni previsti dalla legge, con particolare riferimento alla sicurezza;
-        assumere le spese per eventuali consumi (acqua, energia elettrica, riscaldamento, telefono, rifiuti, ecc.) e tutte quelle relative all’utilizzo delle aree e della struttura;
-        inviare semestralmente una relazione illustrativa delle attività svolte.
Sarà consentito in ogni momento l’accesso di personale incaricato dall’Amministrazione comunale per  verificare il  corretto adempimento di quanto stabilito dalla convenzione unitamente agli impegni previsti dal patto. Le attività svolte nelle aree assegnate dovranno costantemente garantire il pieno rispetto dell’ordine pubblico.

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