Zona tre, prima in partecipazione

La Zona Tre è la primatista milanese in partecipazione al voto. E' quanto emerge da un'analisi dei risultati elettorali, insieme a un forte spostamento verso sinistra, con il Pd sei punti sopra la media nazionale. E la lista Tsipras all'8%, il doppio. Un successo, quest'ultimo, che verrà festeggiato in un assemblea all'Auditorium Valvassori Peroni giovedì prossimo alle 21
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A leggere in trasparenza, e con attenzione, gli scorsi risultati elettorali delle europee del 25 maggio si fanno interessanti scoperte. E la più significativa riguarda i centomila abitanti della zona 3, un’area piuttosto vivace nel contesto metropolitano, con le sue attività culturali, le università, gli istituti di ricerca. Con il suo ceto medio (e non solo) istruito e attivo.

Ne viene un record, piccolo ma piuttosto significativo. La zona tre si conferma come la punta, nella metropoli, per partecipazione al voto, con il 62,1% contro il 60% dell’intero comune (nove zone sommate).

Certo, nessuno si è sottratto al calo generale e alla crescita del non voto.  Ma se su base nazionale si sono persi quasi otto punti (dal 66,43% delle europee del 2009 al 58,69%) Milano ne ha persi quasi cinque e la zona tre 4,3.

Piccole differenze? Non tanto, considerando il tracollo complessivo che ha svuotato le urne di oltre 10 milioni di voti. E, in una  Lombardia  ai vertici dell’affluenza (66,43), con province come Bergamo e Brescia in cui la mobilitazione della Lega si è fatta sentire, la zona 3 di Milano resta comunque una punta di partecipazione significativa.


Sappiamo tutti come sia andata a livello nazionale. Con la clamorosa vittoria al 40,82% del Partito Democratico (si badi però che sull’intero corpo elettorale la quota quasi si dimezza al  22,68%), il ridimensionamento del 5 stelle al 21,16%, il crollo di Forza Italia al 16,83% e il recupero della Lega al 6,16%. E infine il quasi insperato successo della lista Tsipras oltre il quorum, al 4,03%.

Il profilo del voto a Milano è abbastanza diverso. Il Pd è al 45%, cinque punti sopra al media nazionale; il Cinque Stelle al 14,2%, quasi sei punti sotto; Forza Italia è allineata al 16%, la Lega al 7,4% e la Lista Tsipras al 6,5%, due punti e mezzo oltre il risultato nazionale.

Questo profilo, marcatamente spostato verso la sinistra, si accentua, con cifre anche un po’ clamorose, nella zona tre.

Il Pd è al 46,3% (solo la Zona uno batte la tre con un 50,2%, quasi bulgaro), il 5 stelle scende al 12,6%, Forza Italia al 15,7, la lega al 6%. Vera rivelazione, nella zona, la lista Tsipras che tocca il suo massimo cittadino con l’8%.

Qualcuno potrebbe dire che non è una novità. Sommando Pd e Tsipras si ottiene un 51,5% su base cittadina. In fondo, con qualche approssimazione è la maggioranza della giunta Pisapia. Ma il fatto che questo popolo di sinistra (e centrosinistra) abbia tenuto è significativo. E dove la presenza attiva sul territorio, dai mercati rionali alle assemblee, ha fatto la campagna elettorale dei militanti di zona 3 della lista Tsipras, i risultati si sono visti.

E questo 8% quasi insperato sarà alla base di un’assemblea che si terrà giovedì prossimo alle 20,30 all’auditorium di Via Valvassori Peroni con Moni Ovadia, Andrea Di Stefano, Roberta De Monticelli. L’obbiettivo, per il comitato promotore della Lista Tsipras in zona 3, non è solo quello di celebrare un successo e ringraziare gli elettori. E’ quello di lanciare – dicono - dalla zona che ha avuto una delle più alte percentuali di voto d’Italia, un processo costituente per tutta la sinistra, superando le divisioni del passato, verso un’organizzazione aperta basata su un programma di uscita dalla crisi, fine dell’austerità, riforma radicale delle istituzioni europee. Un progetto in gran parte ancora da sviluppare in modo condiviso.

 

Beppe Caravita


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