Cyberbullismo. Comune, con "Safebook" cento scuole a lezione di web sicuro

Un ragazzo su quattro tra i 12 e i 18 anni vittima di sexting. La prevenzione parte dalla scuola
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Si chiama “Safebook” il progetto di educazione e prevenzione dal cyber bullismo e dai rischi del web, patrocinato dal Comune di Milano, che coinvolge otre cento scuole medie e superiori della città. Più di 200 ragazzi si sono confrontati oggi a Palazzo Marino per affrontare anche i temi di educazione di genere e sessismo e del ruolo che la scuola può svolgere per prevenire i rischi legati a Internet.

“Affettività e crescita sono temi complessi e serve una vera conoscenza per essere protagonisti della propria crescita. La scuola può essere di aiuto, agevolando momenti di partecipazione che aiutino i bambini e i ragazzi a essere autonomi e consapevoli nelle decisioni e nelle relazioni, offrendo anche gli strumenti per difendersi dai rischi della rete”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione.

“Il rispetto di genere parte proprio dall’uso corretto delle parole: il linguaggio è uno dei primi strumenti da cui si parte per riconoscere la parità e per educare al valore dell'affettività e del rispetto della sessualità”, ha aggiunto Chiara Bisconti, assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e Tempo libero,

“I troppi casi di violenza sulle donne sono profondamente legati all'inconsapevolezza di come si vive e si sviluppa la relazione con l'altro genere. Le relazioni si costruiscono sull'affetto, non sul possesso, e nascono dal prendersi cura di sé e dell'altro. La libertà chiede consapevolezza, conoscenza informazione e responsabilità, che si sviluppano anche grazie a progetti come questi”, ha commentato Alessandro Capelli, delegato del Sindaco per le Politiche giovanili.

Questa mattina si sono confrontati con i ragazzi presenti in sala e con quelli collegati via chat Giovanni Ziccardi esperto di Informatica Giuridica dell’Università degli Studi di Milano, Maurizio Bini, responsabile della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia presso l’Ospedale Niguarda di Milano e specialista sulla prevenzione sessuale, Massimo Galli, direttore dell’Istituto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco, Giovanni Del Bene, coordinatore del Progetto Scuola Anlaids e il giocatore dell’Inter, Jonathan Cícero Moreira.

Un focus particolare è stato dedicato al sexting, l’auto-fotografarsi con il telefono in pose provocanti e compromettenti, l’invio di immagini esplicite attraverso sms, mms e mail. Tra i giovanissimi l’esperienza del sexting non è un’eccezione: “In Italia un adolescente su quattro (25,9%) - sostiene il professor Giovanni Ziccardi - afferma di essere stato oggetto di sexting, ovvero di aver ricevuto sms/mms/video a sfondo sessuale. Il fenomeno sta subendo un aumento sorprendente, se si considera che, come spiega Ziccardi, “la percentuale degli scambi tramite sms/mms/video di materiale a sfondo sessuale nell’ultimo anno è più che raddoppiata con una crescita dal 10,2% al 25,9% tra gli adolescenti italiani dai 12 ai 18 anni”.

Sempre in base ai dati del professor Ziccardi, le ragioni che spingono gli adolescenti all’invio di materiale pornografico sono per lo più la burla o lo scherzo (11,1%) e il desiderio di emulazione dei propri amici (8,6%) e di provocare imbarazzo (4,6%). Il sexting è percepito dai ragazzi come gesto per lo più goliardico, visto che “quasi il 50% degli adolescenti confessa di non considerare il sexting una pratica rischiosa”. “Safebook” utilizza quindi il linguaggio web 2.0 per garantire un coinvolgimento capillare degli studenti e un più facile accesso ai materiali, come le video lezioni dei relatori trasmesse in classe attraverso le lavagne multimediali (LIM).
Per l’approfondimento dei contenuti educativi del progetto: www.safe-book.it

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