Finalmente un piano del Comune per la casa occupata di via Bistolfi

Riceviamo spesso segnalazioni sul disagio che crea agli abitanti della zona  l'occupazione dello stabile in costruzione di via Bistolfi. Finalmente sembra vicina la soluzione del problema.
Pubblichiamo la lettera dell'Assessore Granelli e delucidazioni su quanto è stato deciso.
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via Bistolfi

Gli interventi sono ormai imminenti: il problema del cantiere abbandonato di via Bistolfi sarà risolto a brevissimo, quasi certamente entro la prima metà di aprile, come hanno dichiarato sabato 22 marzo l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, e il delegato alla Sicurezza del Consiglio di Zona 3, Adalberto Muzio, in un incontro con i cittadini tenutosi nel quartiere. Termineranno così finalmente i disagi che l’occupazione abusiva di quest’area, in corso ormai da un anno e mezzo, ha procurato agli abitanti dei dintorni. Infatti, sotto l’egida del Tribunale di Milano, tutte le parti coinvolte (i rappresentanti legali della procedura fallimentare della società costruttrice e di quella conseguente al pignoramento del cantiere stesso da parte di un istituto di credito, maggior creditore della società fallita; il custode giudiziario dell’immobile; la stessa banca creditrice; il Comune e la Polizia locale di Milano; la Prefettura; le imprese che effettueranno materialmente tutte le operazioni necessarie) nei giorni scorsi hanno trovato l’accordo formale, economico e tecnico-operativo per effettuare prima l’allontanamento degli occupanti abusivi e subito dopo la pulizia, la chiusura e la messa in sicurezza dell’intera area. Un intervento complesso, del costo di circa 100 mila Euro, che sarà anticipato parte dalla banca creditrice e parte dal Comune, i quali potranno recuperare le somme sborsate dal ricavato della vendita dell’immobile.

Arriva così finalmente a conclusione una vicenda esplosa nell’ottobre 2012, quando l’occupazione abusiva del cantiere è diventata massiccia. Il Comune, attivato dalle segnalazioni della Polizia locale e del Consiglio di Zona 3, è intervenuto immediatamente, intimando alla proprietà di ripristinare le dovute condizioni di igiene e sicurezza a tutela dei cittadini, ma le cose si sono complicate a causa appunto del fallimento dell’impresa costruttrice e del pignoramento dell’immobile a opera della banca creditrice. Per il futuro, bisogna sperare che il nuovo regolamento edilizio, attualmente in discussione in Consiglio comunale, fornisca al Comune norme e strumenti per intervenire in modo più efficace e soprattutto più rapido in situazioni come questa, dove la pur giusta tutela dei diritti di tutti i privati coinvolti si è tradotta in un danno oggettivo e ripetuto nel tempo per la comunità circostante e l’interesse pubblico.

Qui di seguito la lettera spedita dall'Assessore Granelli al Consiglio di Zona 3. Ringraziamo il Consigliere Adalberto Muzio per le informazioni e per il lavoro svolto per la soluzione della questione.


Lo stabile di cui all'oggetto è di proprietˆà privata, purtroppo in stato di fallimento.
Il Tribunale di Milano il 3 novembre 2011 ha nominato Curatore Fallimentare del fallimento COBE il dott. Gianluigi Brambilla e successivamente il 22 febbraio 2013 ha nominato custode la Sivag.
Il Comune di Milano, a seguito delle segnalazioni del Consiglio di Zona 3 e da parte della Polizia Locale, giàˆ del 19 ottobre 2012, con lettera a firma dell'Assessore allo Sviluppo del Territorio Ada Lucia De Cesaris, ha scritto alla proprietàˆ segnalando che l'immobile non rispetta i canoni di decoro e sicurezza prescritti dal Regolamento Edilizio, oltre che presentarsi in stato di abbandono con interventi edilizi non completati. La lettera invitava la proprietˆà ad intervenire per evitare intrusioni, mettere in sicurezza l'immobile, prevenire situazioni di pericolo, oltre a ricordare che la Polizia Locale era gi‹à dovuta intervenire per allontanare persone ehe occupavano abusivamente l'immobile. L'intervento era stato per™ò
vanificato dalla mancata esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, favorendo così nuove occupazioni.
Successivamente il Comune di Milano con una mia lettera del 7 novembre 2013 confermava in forma scritta quanto da me diehiarato in Prefettura nel mese di ottobre 2013 durante gli incontri del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica della Prefettura di Milano, circa la necessitˆà che ogni opportuno intervento di allontanamento delle persone dovesse presupporre ii contestuale intervento di messa in sicurezza dell'immobile al fine di impedirne la rioccupazione, come già‹ avvenuto in precedenza. Tale intervento di messa in sicurezza è compito della proprietàˆ e non pu™ò essere addebitato al Comune di Milano.
Il Tribunale di Milano l'8 novembre disponeva l'intervento dei creditori e dava mandato per procedere, e il 9 gennaio 2014 emetteva ordine di liberazione dell'immobile pignorato e di conseguenza Sivag il 24 gennaio 2014 effettuava l'atto di precetto per il rilascio deli' immobile.
Pertanto il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica riunitosi presso la Prefettura di Milano il 29 gennaio 2014 ha deciso la programmazione delle operazioni di sgombero dell'immobile in questione a cura del Questore di Milano in raccordo con ii Comune di Milano.
A tal fine ho convocato un incontro organizzativo per il 18 febbraio 2014 tra tutti i soggetti coinvolti, nel quale però™ emergeva il fatto che Sivag, incaricata custode dell'immobile dal Tribunale, non era in possesso di tutte le risorse necessarie per far fronte agli interventi di pulizia, derattizzazione e messa in sicurezza che complessivamente ammontano a circa 100.000,00 €.
Pertanto ii giorno successivo ho scritto a tutti i soggetti e al Tribunale per riaffermare la disponibilit‹à delle Forze dell'Ordine e della Polizia Locale a realizzare immediatamente l'allontanamento delle persone e del Comune di Milano a fornire contestualmente accoglienza alle famiglie con minori secondo la normativa in vigore, e soprattutto per chiedere un intervento al fine di rintracciare le risorse necessarie per la pulizia e messa in sicurezza dello stabile così da rendere operativo ed efficace l'intervento di allontanamento.
Nel frattempo il Comune di Milano nel corso del 2013 emetteva due avvisi del procedimento amministrativo a carico del Curatore fallimentare e del Custode, invitando a realizzare le opere di pulizia. Vista e documentata l'inadempienza dei destinatari, l'11 marzo 2014 il Comune di Milano ha emesso un'Ordinanza del Sindaco, con tingibile e urgente, che intima al Curatore fallimentare e al Custode di realizzare entro 20 giorni gli interventi di derattizzazione, pulizia e messa in sicurezza. La stessa Ordinanza precisa che in caso di inadempienza il Comune potrˆ intervenire in sostituzione e successivamente addebitare le spese ai destinatari dell'Ordinanza.
Infine, vista la mia comunicazione e gli esiti non produttivi dell'incontro del 18 febbraio, il Tribunale ha convocato un'udienza che si svolta oggi alla presenza di tutte le parti. Il Giudice avvalendosi dei suoi precedenti provvedimenti notificati nel mese di gennaio 2014 e dell'Ordinanza contingibile e urgente del Comune di Milano ha potuto raccogliere la disponibilitˆà dei soggetti creditori del fallimento di finanziare immediatamente gli interventi previsti almeno per due terzi e la parte rimanente a seguito della vendita dell'immobile affidata a Sivag. Ii Comune di Milano rapprescntato in udienza da me, dalla Polizia Locale, dal Consiglio di Zona 3 e dal Settore Urbanistica e dall'Avvocatura Comunale, si è impegnato ad anticipare la realizzazione degli interventi mancanti per poi chiedere successivamente il rimborso dalle parti, secondo quanto dichiarato dal Giudice. Nei prossimi giorni sono giˆà previsti sopralluoghi tecnici e una nuova Udienza presso il Tribunale per consolidare l'accordo e programmare operativamente l'intervento di sgombero, di derattizzazione, di pulizia e di messa in sicurezza previsto entro la metàˆ di aprile 2014.
Quindi nonostante le difficoltˆà della situazione, le azioni intraprese dall'Amministrazione Comunale permetteranno di realizzare a breve l'intervento e riqualificare il quartiere, con il contributo delle Forze dell'Ordine e mettendo a disposizione delle Famiglie con minori l'accoglienza prevista dalla Legge.
Purtroppo gli strumenti in mano all'Amministrazione Comunale sono pochi. Proprio per questo motivo la Giunta Pisapia ha approvato nel 2013, su proposta dell'Assessore Ada Lucia De Cesaris, una proposta di Regolamento Edilizio dove si impone alle proprietàˆ di curare e custodire i propri immobili e nel caso ciò non avvenga si forniscono strumenti adeguati al Comune. Purtroppo tale proposta di Regolamento Edilizio attualmente ancora in fase di discussione in Consiglio Comunale, dove le opposizioni del centrodestra hanno dichiarato più volte la loro contrarietàˆ a queste norme del Regolamento Edilizio. Auspico quindi l'approvazione celere di queste Norme che ci darebbero strumenti più efficaci per prevenire e contrastare situazioni come questa, che spero di poter risolvere a breve positivamente.
Cordiali saluti.
L' Assessore
Marco Granelli



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Re: Finalmente un piano del Comune per la casa occupata di via Bistolfi
27/03/2014 Michele Sacerdoti
Muzio ha fatto veramente un buon lavoro.


 
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