Università. Comune, i premi ambrosoli a due laureati dell’Università degli Studi di Milano e del Salento

Due giovani laureati dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università del Salento sono stati insigniti oggi del premio istituito dal Comune in memoria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli assassinato nel 1979.
La consegna dei riconoscimenti si è svolta oggi a Palazzo Marino alla presenza del Sindaco Giuliano Pisapia e del presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo. Alla cerimonia è intervenuto anche l’avvocato Umberto Ambrosoli, componente della Commissione di valutazione insieme all’avvocato Tiziano Barbetta, all’ex magistrato Gherardo Colombo e al professor Vittorio Coda dell’Università Bocconi.
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I premi Ambrosoli, del valore di 5.163,33 euro ciascuno, sono andati a due neo laureati che, tra tutti i 22 partecipanti a questa edizione, hannoapprofondito il tema “sempre più vitale per una Nazione libera e democratica”, dell’etica applicata all’attività economica, con un’attenzione particolare rivolta a tre aspetti: i fenomeni di corruzione nel senso più ampio, ancorché non perseguibili penalmente, che inquinano la vita economica nella sfera pubblica e privata; il rapporto tra economia legale ed economia criminale anche di stampo mafioso con tutte le implicazioni di carattere giuridico, o economico finanziario, o socio politico; i rimedi volti a contrastare comportamenti criminosi, illegali e comunque contrari all’etica.

Giovanni Morgese, dell’Università degli Studi di Milano, è stato premiato per una tesi su “La tutela dell’informazione societaria nel diritto penale d’impresa”, un tema – si legge nella motivazione - sempre più rilevante nell’economia. Il lavoro, con un taglio giuridico penale costruito sul fondamento di buona dottrina, analizza l’articolata legislazione nazionale anche in riferimento agli obblighi assunti dall’Italia nell’ambito dell’ordinamento internazionale. Inoltre, si caratterizza per un apporto critico alla legislazione vigente in maniera propositiva nell’identificazione, quasi nella rivendicazione, del valore della trasparenza dell’informazione societaria nella moderna realtà d’impresa.

Giovanni Valente, dell’Università del Salento, ha ricevuto il premio Ambrosoli per un lavoro su “La corruzione pubblica in Italia: tipicità formale, indagine empirica, richieste europee di criminalizzazione”. Una tesi di ampio respiro, capace di fornire un quadro ragionato sul tema della corruzione pubblica in Italia, anche con riferimento alle richieste di criminalizzazione provenienti dall’Europa.

“La cerimonia di oggi rappresenta una risposta della Milano onesta e democratica a tutte le forme di illegalità, di corruzione, di malaffare che purtroppo segnano ancora oggi la vita del nostro Paese. Un fenomeno gravissimo, quello della corruzione, che conferma e ribadisce ciò che Giorgio Ambrosoli aveva saputo riconoscere, indagare e denunciare con il suo lavoro e che aveva cercato di combattere anche, consapevolmente, a costo della propria vita. I premi che abbiamo consegnato oggi sono quindi un importante segnale di attenzione della Istituzione verso questi fenomeni criminali”.  

Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenendo alla cerimonia di consegna dei Premi di Laurea Giorgio Ambrosoli a Giovanni Valente dell’Università del Salento e a Giovanni Morgese dell’Università degli Studi di Milano.  

“Si tratta di un premio che rispecchia bene i motivi ispiratori dell’azione di questa Amministrazione per il contrasto della corruzione e dell’illegalità e nell’introduzione di pratiche e modelli innovativi . Ciò dimostra come Milano, la città di Giorgio Ambrosoli, è oggi all’avanguardia su questi temi. La capacità, la competenza, la passione civile di questi giovani studiosi e di tanti altri ragazzi che dedicano il proprio ingegno alla affermazione e alla diffusione della cultura della legalità sono la garanzia di un riscatto civile del nostro Paese. Quel riscatto a cui aspirava proprio Giorgio Ambrosoli”.

E per ricordare Giorgio Ambrosoli sarà posta nuovamente una targa in sua memoria in via Morozzo della Rocca 1, nel luogo in cui nel 1979 fu ucciso. La targa era stata rimossa quattro anni fa a causa di alcuni lavori del condominio.



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