Intercultura. Comune, “Muoversi verso”: ragazzi e insegnanti disegnano le città del futuro
Cappelli alla Terza Giornata Interculturale
Bicocca: nelle nostre scuole si incontra il mondo, antidoto all’antagonismo
culturale
(CS Comune di Milano)31/01/2014
(CS Comune di Milano)31/01/2014
Le città
multiculturali di oggi sono il punto di incontro dove nasce la società
del futuro e la scuola può favorire questo processo creando una cultura
dei diritti e della solidarietà. Questi i temi al centro di “Muoversi
verso. Luoghi delle città, dialoghi interculturali” l’incontro promosso
dal Comune di Milano e organizzato oggi dall’Università degli Studi di
Milano Bicocca.
“Nelle nostre scuole si incontrano bambini e ragazzi che arrivano da tutto il mondo. Questo è lo specchio della nostra società dove, però, il rischio è che si formino situazioni di antagonismo e di esclusione culturale è molto forte con una miriade di fenomeni culturali minoritari, dei gruppi migranti, costituiti da relazioni esistenziali talvolta marginali. Proprio la scuola, attraverso l'integrazione delle competenze e delle esperienze può essere il luogo di incontro per dar vita, con modalità originali e creative, ai cittadini del futuro”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione.
La Terza Giornata Interculturale rappresenta per la scuola un’opportunità di formazione e di acquisizione di informazioni, suggerimenti, progetti in atto e futuri nella prospettiva di un pensiero interculturale che interessa la scuola, l’extrascuola, i luoghi delle città. Il tema dei luoghi della città e dei movimenti di individui e gruppi di persone propone un dialogo capace di riconoscere e mantenere le differenze, dato che la necessità del rapporto col diverso è un momento costitutivo dell’identità di tutti. Gli insegnanti e gli educatori scoprono perciò la solidarietà diventando sensibili ai vissuti degli allievi e dei genitori che provengono da altrove.
Gli insegnanti e gli studenti possono trovare molte occasioni, fuori dalle aule scolastiche, che aiutano a proseguire la formazione al pensiero interculturale fornito dalla scuola. Come in classe, fuori dalle scuole c’è la moltitudine linguistica, c’è la pluralità dei volti, c’è la mescolanza delle storie e delle eredità culturali di ciascuno. Ma se a scuola i docenti e i mediatori linguistici si adoperano a valorizzare la pluralità delle lingue e delle culture, fuori dalla scuola questa medesima pluralità spesso separa le persone, allontana, spaventa.
Alla giornata di oggi, insieme all’assessore Cappelli, hanno preso parte anche il filosofo Salvatore Natoli, Nassir Abdulaziz Al-Nasser, Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per Alliance of Civilization, Maria Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano Bicocca, Silvia Kanizsa, direttore del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Bill Mc Andrews Vice President Communications Strategy, Corporate and Market Communications, BMW Group, Susanna Mantovani e Mariangela Giusti, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
“Nelle nostre scuole si incontrano bambini e ragazzi che arrivano da tutto il mondo. Questo è lo specchio della nostra società dove, però, il rischio è che si formino situazioni di antagonismo e di esclusione culturale è molto forte con una miriade di fenomeni culturali minoritari, dei gruppi migranti, costituiti da relazioni esistenziali talvolta marginali. Proprio la scuola, attraverso l'integrazione delle competenze e delle esperienze può essere il luogo di incontro per dar vita, con modalità originali e creative, ai cittadini del futuro”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione.
La Terza Giornata Interculturale rappresenta per la scuola un’opportunità di formazione e di acquisizione di informazioni, suggerimenti, progetti in atto e futuri nella prospettiva di un pensiero interculturale che interessa la scuola, l’extrascuola, i luoghi delle città. Il tema dei luoghi della città e dei movimenti di individui e gruppi di persone propone un dialogo capace di riconoscere e mantenere le differenze, dato che la necessità del rapporto col diverso è un momento costitutivo dell’identità di tutti. Gli insegnanti e gli educatori scoprono perciò la solidarietà diventando sensibili ai vissuti degli allievi e dei genitori che provengono da altrove.
Gli insegnanti e gli studenti possono trovare molte occasioni, fuori dalle aule scolastiche, che aiutano a proseguire la formazione al pensiero interculturale fornito dalla scuola. Come in classe, fuori dalle scuole c’è la moltitudine linguistica, c’è la pluralità dei volti, c’è la mescolanza delle storie e delle eredità culturali di ciascuno. Ma se a scuola i docenti e i mediatori linguistici si adoperano a valorizzare la pluralità delle lingue e delle culture, fuori dalla scuola questa medesima pluralità spesso separa le persone, allontana, spaventa.
Alla giornata di oggi, insieme all’assessore Cappelli, hanno preso parte anche il filosofo Salvatore Natoli, Nassir Abdulaziz Al-Nasser, Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per Alliance of Civilization, Maria Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano Bicocca, Silvia Kanizsa, direttore del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Bill Mc Andrews Vice President Communications Strategy, Corporate and Market Communications, BMW Group, Susanna Mantovani e Mariangela Giusti, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
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