Immigrazione. Majorino: “Il Cie di via Corelli diventi centro di accoglienza”

L'assessore: "Totale assenza di politiche nazionali".  Per i rifugiati e i richiedenti asilo Comune aderisce a Rete Lombardia SPRAR


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“Il Governo non riapra il Cie di via Corelli: la struttura deve diventare un Centro di accoglienza a disposizione del terzo settore, dove poter ospitare persone in difficoltà e realizzare progetti di integrazione”. L’appello è dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, intervenuto oggi alla presentazione del Rapporto immigrazione Caritas Migrantes 2013.

“C’è una totale assenza di politiche nazionali di accoglienza – ha aggiunto l’assessore Majorino –. La questione dei profughi siriani è emblematica. La comunità milanese si è attivata senza aver ricevuto alcuna indicazione dal Governo. Abbiamo creato una ‘zona umanitaria’ accogliendo oltre 1.600 tra  uomini, donne e bambini provenienti dalla Siria perché non potevamo tollerare che dormissero sul marmo della Stazione Centrale. Le istituzioni nazionali dimostrano di avere paura di confrontarsi con il fenomeno dell’immigrazione, che viene trattato solo in termini elettorali”.

Sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, la Giunta ha approvato oggi una delibera che sancisce l’adesione del Comune di Milano a Rete Lombardia SPRAR. Si tratta di un coordinamento formato da Comuni ed enti del terzo settore che gestiscono programmi di accoglienza all’interno del  Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR).

“Abbiamo ritenuto importante aderire – ha spiegato l’assessore Majorino – perché vogliamo lavorare con tutti i soggetti impegnati sul fronte dei rifugiati e richiedenti asilo. Vogliamo favorire il raccordo tra i progetti, condividere buone prassi e sperimentarne di nuove, ridurre disservizi e difficoltà, aumentare la nostra capacità di accoglienza. Ci impegneremo anche nel richiedere la collaborazione con gli enti nazionali di riferimento”.

Tra gli obiettivi di Rete Lombardia SPRAR, oltre a promuovere iniziative culturali e formative che permettano di rafforzare nella società una maggiore attenzione alla tutela dei diritti umani fondamentali, c'è quello di istituire un Tavolo Regionale sull’Asilo. Dovranno farne parte la Regione, le Province, la Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione internazionale, l’Anci regionale e le Prefetture e dovrà essere un luogo di scambio, lavoro, programmazione e gestione delle problematiche relative ai rifugiati e ai richiedenti asilo.


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