Chi decide "Il mondo che viene"?
Il degrado delle istituzioni democratiche di fronte ai potenti interessi privati di cui si parla nel libro è ben rappresentato dalle pressioni esercitate in questi giorni dalle lobby della CO2 sull'Unione Europea e sul Commissario Tajani (che non ne ha neppure bisogno).
Anche Avaaz sotto attacco? Possiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi?
(Adalberto Belfiore)22/01/2014
Alla buon'ora. Che gli interessi
privati, potentemente organizzati e immensamente ricchi di risorse e
strumenti di condizionamento, abbiano snaturato la democrazia
rappresentativa è un concetto che le forze di sinistra sostengono da tempo. Anzi, probabilmente quello che Gore non può vedere
accettando il capitalismo come forma migliore per lo sviluppo della
società, sostengono in molti a sinistra, è proprio la radicale, intrinseca contraddizione tra
capitalismo e democrazia. Ma che un politico americano (anche se Gore
dice di “essere guarito da questa malattia”) o comunque uno
studioso in grado di portare queste tematiche all'attenzione globale,
almeno si ponga il problema di restaurare una visione del bene comune
contro i prorompenti interessi privati, è un fatto politicamente
molto importante e da sostenere. Forse ancora
più della sconvolgente panoramica offerta dalle nuove possibilità
tecnologiche che la specie umana sta raggiungendo, è inquietante leggere nell'analisi di Gore il punto a
cui è arrivato il degrado della capacità complessiva dei sistemi
politici, di tutti i sistemi politici, di contenere e regolare gli
interessi privati di un'infima minoranza di potenti in grado
di bloccare decisioni che sarebbero fondamentali per affrontare con successo i
problemi comuni ma nocive per i loro interessi di breve periodo. E
uno degli strumenti più potenti per orientare e controllare le
decisioni, malgrado la diffusione di internet, è ancora, udite
udite, la televisione, strumento di costosissimo accesso e unidirezionale
davanti al quale il cittadino americano medio (non solo i nostri
poveri italioti telespettatori del pluricondannato) passa quattro ore
in media ogni giorno e forma l'80% delle proprie opinioni politiche.
Stiamo freschi (come direbbe l'orso della foto qui affianco). Un esempio della
potenza dei condizionamenti messi in atto dalle lobby? In questi
giorni l'Unione Europea decide gli obbiettivi di riduzione delle
emissioni di CO2 per i prossimi
anni. Per la malconcia Unione sarebbe un'occasione per riprendere un ruolo di leadership
nella difficilissima, vitale conversione a un'economia sostenibile.
Ma le lobby della CO2 si oppongono e fanno enormi pressioni attraverso coorti di "bugiardi prezzolati", anche sul
Commissario all'Industria, che è l'italiano Antonio Tajani, uomo di
Berlusconi peraltro già vicino alle posizioni pro CO2 di Confindustria e di alcune componenti della destra europea legate
agli stessi interessi, perché in Commissione blocchi gli accordi. Il lavoro di condizionamento più o meno
occulto in questi giorni decisivi si spinge fino a tentare di gettare discredito
anche su Avaaz, sito di campagne d'opinione espressione della cultura liberal americana, e sulla sua azione a favore di una decisione comunitaria
fortemente innovativa sul clima e sulla riduzione delle emissioni di CO2 . Invece è importante che i cittadini facciano sentire la loro voce, perché a leggere il libro di Gore, impegnato da
sempre contro le lobby di petrolio e carbone, si capisce che in gioco, senza esagerazione, c'è addirittura la nostra stessa sopravvivenza come civiltà umana. Ma se ne sa poco o niente proprio per la potenza distorsiva delle lobby e perché, tanto per fare un altro esempio, per i
nostri media televisivi è enormemente più importante l'incontro di un individuo di nome Renzi con un tizio chiamato Berlusconi. Allora il consiglio
è: spegnamo la TV e dedichiamo qualche ora a leggere la fatica di
Al Gore. Capiremo certamente qualcosa di più di ciò che ci sta
cadendo in capo, saremo più attrezzati contro la sistematica disinformazione e forse riusciremo pure a fare qualcosa prima che sia troppo tardi.
Adalberto Belfiore