Isole nel vento 3

Lo squalo
Se lui o altri si riconoscono in questa storia, vale l'avviso di sempre: si tratta solo di un caso.
()
shark1
E se non torna? Ma và, non è possibile, non dire scemenze, Robinson. Nazimu è un amico. E Darien e Madù, anche Alem, il Catìbu. Tutti, tutti sono miei amici. Tornerà col mio fucile e pescheremo alla grande, io e lui. Dopo che il suo arbalete si è rotto ha solo una fiocina, lui, ma non per molto perché ho già deciso di regalargli il mio vecchio amatissimo Cressi. Se lo tiene come tiene il suo diesel gli durerà una vita, non c’è proprio da preoccuparsi. Allora, con un bel chilum in mano e di fronte a questo mare meraviglioso posso anche raccogliere le idee. Ho ventisette anni. Mica troppo di primo pelo. Mi sono laureato in Lettere due anni fa alla Statale, appena in tempo per perdere il maxiconcorsone abilitante ed entrare nella scuola. La scadenza era due mesi prima e sono rimasto fuori, manco l’avessero fatto apposta per me. Ora devo solo sperare nel prossimo giro, se mai ci sarà. Se no sarà dura. Ma è proprio quello che voglio? No, non direi, Robinson, ma con la mia laureetta sfigata o faccio l’insegnante o mi fotto. Adesso però sono qui, solo su un’isoletta deserta delle Maldive, circa due miglia di mare dal primo essere umano e gli unici che sanno dove sono probabilmente pensano, con qualche buona ragione, di aver a che fare con uno squinternato. Un turista strano che invece di stare al posto suo alla Valtur o al Club Mediterranée, viene a rompere le scatole proprio quando inizia il Ramadan per visitare gli atolli del nord. E che cavolo ci vorrà mai andare a fare negli atolli del nord, ‘sto squinternato? Lassù non c’è che mare sole pesci, mare sole pesci e qualche villaggio sperduto. Eh già, ma è proprio così, questo vorrei fare, navigare negli atolli del nord. E magari da lì pensare a come raggiungere le Laccadive. Adventureland! Fino ad ora è davvero andata alla grande, non mi aspettavo affatto di essere così fortunato. Meglio delle più rosee previsioni, come si suol dire. Ho dato retta a Felice, uno più sbullonato di me, e sono venuto fin qui. Avevo solo un indirizzo qui a Male, quello che mi ha dato lui: Dudu Boutique, la boutique di Dudu. Non ero nemmeno sicuro che non fossero tutte balle. Felice in fondo è un fetente. Pisciava nei panettoni. Davvero, quando lavorava alla Motta lui e altri disgraziati come lui pisciavano nell'impasto dei panettoni. Contro lo sfruttamento capitalistico. E lo dicevano pure con orgoglio, lui e i suoi compagnuzzi, come fosse chissà quale eroica lotta di liberazione, pisciare nei panettoni. Ma la liberazione lui l’ha ottenuta, follia del destino: per liberarsene appunto gli hanno dato una fior di liquidazione e se n’è andato in India. Io gli avrei dato qualche anno di lavori forzati, invece quello è baciato dalla fortuna e con i soldi è partito per l’Oriente Misterioso. Mi hanno detto che in India ha imparato a fare un aggeggio, una specie di astrolabio mobile fatto di fili di rame e perline. E ne ha venduti a migliaia, mi han detto, tanto da diventar ricco. Bah, buon per lui se è vero. Anch’io non voglio fare lo schiavo, anch’io cerco la libertà. Ma la troverò senza pisciare in nessun panettone. Comunque è per merito suo che sono arrivato fin qui. Dudu è un italiano che vive a Male da anni vendendo vestiti e altre minchiate ai turisti. Dice che le Maldive sono il paese più bello del mondo. Ovunque trovi l’amore, quello è il paese più bello del mondo, mi ha detto. Giusto. E lui crede di averlo trovato qui, l’amore. Sarà, povero Dudu. La sua donna quando l’ho vista mi è sembrata simpatica. E anche e bellissima, in effetti, niente da dire. Un’italiana di almeno vent’anni più giovane di lui. Però non pareva particolarmente felice. La sera che sono arrivato da Colombo, e stavo male come un cane tanto da buttarmi sotto il tavolo del loro negozio supplicandoli di lasciarmi star lì, lei quando tutti se n’erano andati a mangiare è venuta e mi ha accarezzato. Stavo in una specie di coma per via del viaggio e dei miei soliti problemi di stomaco, ma avevo solo bisogno di riposare. Invece improvvisamente ho sentito una carezza sulle spalle e il suo respiro proprio qui, sotto l’orecchio. Mamma mia, ho fatto uno scatto che a momenti buttavo giù il tavolo e tutto. Non me l’aspettavo. Mi ha chiesto se stavo meglio, se volevo qualcosa. Se volevo qualcosa? L’ho guardata e le ho detto: sì, ma non adesso e non qui. Lei allora ha riso e mi… ma che cosa importa adesso tutto questo? Ho sete. Grande occasione! Qui c’è il coltello e posso imparare ad aprire le noci senza fare figure di merda coi miei maldivani. Ecco qua. Tak e tak! No, così proprio no. Visto, l’ho rotta e l’acqua, a farsi benedire. Più calma. Polso fermo, sguardo dritto, un sorriso sicuro... Tak, tak! Ma che... Già due ne ho fottute. Me ne sbatto, aperta si è aperta e me la bevo ugualmente. Mò provo con questa. Attenzione… Tak. Niente male. Ta tak tak e tak! Et voilà! Che ci voleva? Ora queste le svuoto e le brucio se no Nazimu si accorge e non gli sembrerà vero di sfottermi. Già lo sento: cale saccarà, cale saccarà. Saccarà sarà tu sorell... Sì, buona notte. 

Hai capito Robinson? Stai a vedere che qui riesco davvero a cambiare, a diventare un altro, a essere quello che sognavo di essere. O almeno assomigliare a quello che sognavo di essere. Non sognavo mica di diventare un impiegatuzzo precario del comune di Cologno Monzese. O magari uno come il rag. Donnarumma, che si crede mooolto più in su, povero minchione. Ci mancava solo che qui, in questo paradiso, mi venisse in mente il rag. Donnarumma, quel traffichino ridicolo, quella seppia che si crede uno squalo. Mi fiderei più di uno squalo che del rag. Donnarumma aumma aumma. Così poi mi verrà pure da pensare che sto qui a fare il Robinson ma ci devo per forza tornare, al Comune di Cologno Monzese, perché qui ci sono arrivato solo grazie a un’aspettativa. Mi viene da ridere solo a pensare che faccia farebbe Nazimu se mi mettessi a spiegargli che sono qui solo grazie a un’aspettativa. Riuscirei a spiegare a Shanin che cos’è, solo che cos’è, un’aspettativa? Non lo so bene neanch’io che diavolo è un’aspettativa. Chi mi aspetta davvero a me? Nemmeno Maria mi aspetta più. Non mi aspetta proprio nessuno. Però meno male che me l’hanno concessa, l’aspettativa! Stavo impazzendo a Cologno Monzese. La realtà, la merdosa realtà. Il quotidiano lavoro d’ufficio, lo stipendio, le ferie. Madonna come tutto questo suona assurdo, qui! E poi non è roba per me, non lo sarà mai. Contratti a tempo determinato e calci nel culo ogni tre o sei mesi a piacere dell’ottimo Assessore ciellino che si fa bello con il nostro lavoro. Sì, ci devo tornare per forza a Cologno Monzese, 45° parallelo emisfero nord, con il rag. Donnarumma aumma aumma che cerca pure di fottermi sul livello funzionale perché muore d’invidia per ‘sto rompiballe venuto da Milano non si capisce bene se a insegnare o a imparare. Certamente a rompere le scatole, secondo lui e molti altri. D’altronde non credo proprio che qui inciamperò nel tesoro nascosto di Morgan il Pirata e mi farò ricco. E poi non è questo che voglio. Ma almeno ci sono, qui, adesso. Hic et nunc. Affanculo Donnarumma e tutto il resto. Un tiro di chilum ci vuole, per farlo sparire, aumma aumm..! E che carico l’ha fatto. Alla faccia dei proibizionisti ottusi mafiosi e criminali di tutto il mondo. E’ la proibizione che crea il problema, come dice Thomas Szasz, altro che balle! La mafia andrà al potere in tutto il mondo con ‘sta bella idea del proibizionismo. Anzi, lo sta già facendo. Ci hanno provato coll’alcool e mò ci rifanno con la diabolica droga. E invece in Provincia a fare la formazione agli operatori venivano quei gringos fottuti della DEA. Ma quale dea. Dovrebbero vedere come fanno i saggi indù a dirimere le controversie. Se non ci riescono discutendo si affidano a Shiva, ossia si fumano assieme un gran pezzo di hashisc e lasciano la decisione agli dèi non alla DEA, a Shiva insomma, che se ne intende di più. Così di solito esce quella giusta, ossia la più pacifica, saggia e lungimirante decisione che sia umanamente o shivamente possibile. E invece che in guerre finisce tutto in grandi risate, provare per credere. Shiiiva!

Ecco, la vela è sparita, saranno già quasi arrivati. Il vento qui è ancora fresco. Si vede anche dalle cime delle palme. Ma anche laggiù, a giudicare da com’erano inclinati. Spero non cambi. Macché non può. Sono alisei questi. Aah! Auh! Sono Robinson, Robinson. Andiamo a vedere l’isola dunque Mr Robinson. Dopo di lei, Sir. Sei bello sballato, eh Robinson? Normale dopotutto, no? Ma ti rendi conto che cosa ho fatto, Roby? Dove sono finito? In che buco di mondo mi sono cacciato? Buco? Ma quale buco! Sono finito, sono finito… dritto in mezzo all’infinito. Allora non sono affatto finito! Almeno di dire scemenze ho finito spero però. Oh yeah! Qui c’è l’approdo, ed ecco là il solito tronco di palma che segnala l’entrata nel reef. Qua davanti posso nuotare in sicurezza, mi ha detto Nazimu. Trasparenza dell’acqua, trasparenza della coscienza, e sopra di me il cielo stellato, almeno così sarà questa notte. Prima era più bella però, l’acqua. Voglio dire quando ci nuotava Shanin, caro Roby. Devo stare alla larga da quella bambina, se no finisce malissimo. Quindici anni. Ma sono già donne qui a quindici anni? Non sarò per caso diventato un sozzo pedofilo? Ma quà pedofilo, non dire fesserie, Robinson, andiamo a esplorare l’isola, piuttosto. No caro, io mi faccio un bel bagno invece. Mi tolgo tutto. Anche il costume mò che son solo. Mi piace nuotare nudo. La maschera. Grande, grande  Nazimu! Mmm, temperatura perfetta adesso. Fresca, chiara, trasparente. Dolce no, che è salatissima. Ma piacerebbe a Franceschino Petrarca quest’acqua. Anche a lui piacerebbe, poveretto, ne sono sicuro. Adesso che il sole sta calando è tutto perfetto. Potrei dire: fermati attimo, tu sei perfetto. E mi dannerei l’anima come Faust. Ma non la smetti mai di dire minchiate, eh Robinson? 
 
Nuoto da dio, perché sono un pesce, un bel pesce palla gonfio gonfio, Un bonito, con grandi lunghe pinne rosse e blu, un terribile pescecane che nuota piano piano con una fame feroce. Sono pronto a buttami sulla preda. Afff....Ecco le prede. Ma quanti sono! E questi che vogliono? Mamma mia quanti pesci. Riempiono il mare.  E che colori! Ciao ragazzi, che fate? Io sono Robinson. Voi come state? Ehi, mas! Mas mas mas! Vuol dire pesce. Mas vuol dire pesce, in maldivano. Massentite un po’, pesci! Forse parlate l’inglese? How do you do, dear fishes? Piacere, piacere, piacere, mas. Mas e mas. Incontro ravvicinato. Cosa vuoi tu, un bacio? Mm mm mmm! Uhu, devo respirare. Ah, uff  hah. Ma torno subito. Giù, giù, torniamo giù, Robinson. Eccoli ancora li. Mica si muovono. Che fate, mi aspettate? Eccomi! Perché sono così colorati?  Al confronto mi sembra di essere un asino bigio. Ma guarda che forme prendono i branchi. Si allungano, si stringono, formano spirali. Sono mobili come le nuvole, ma più veloci. Nuvole di colore. Ora capisco, seguono i riflessi del sole nell’acqua. Seguono i raggi, la luce! Sembrano fatti di luce anche loro. Però adesso anch’io sono fatto di luce. Un asino bigio fatto di luce. Ah! Forse è meglio che esca, mi sento strano, comincio a spararne di troppo grosse. Poi vado in trance e mi affogo da solo credendomi davvero uno di loro. Un mas… o uno menos che importa. Ma no, dai Robinson, mica vorrai uscire di già. Voglio nuotare fino al reef, magari questi mi seguono. Son poche centinaia di metri, no? Eh eh com’era arrabbiato Nazimu… Sì, mi seguono. Sono curiosi come i maldivani, questi mas maldivani. Eh già, non sono maldivani anche loro? No, se ne vanno. Dove vanno? Ehi, non c’è più nessuno. Mas mas mas, dove siete?

Mmm ecco il reef, meraviglia, ci siamo. Quel blu più intenso è il mare aperto. Là non devo proprio... Oddio, ma è uno squalo quello, uno squalo, proprio uno squalo. Sono morto. Qui nudo come un verme sono morto. Il coltello... Testa di cazzo te la sei cercata, nemmeno il coltello. Cosa credevi di essere, eh? Cosa volevi fare eh? Dio mio come è grosso, sono morto. Calma calma calma. Visto mi ha visto di sicuro. Piano piano nuota piano tranquillo, tranquillo. Non ha detto che alla Maldive gli squali non sono pericolosi? Spero che abbia mangiato. Dio com’è grande. Hai mangiato, eh? Allora non mi fai più paura. Sono un pesce anch’io. Anzi un squalo come te. Piano piano piano. Uno squalo testadicazzo che se l’è cercata. Spero che abbia mangiato. E quei ragazzi senza braccia che ho visto a Kulhudu, allora? Calma calma. Devo pisciare. Ho la vescica che mi scoppia. La vescica natatoria, pesce pirla che sei. Ahi devo pisciare. No, che sente l'odore e capisce che sono una grossa bistecca, un rognone trifolato e morto cagato. Vieni, vieni che ti mordo sul naso. L’ho letto da qualche parte. Devo morderlo sul naso dio mio aiutami tu... Che cosa fa? Si allontana si allontana. No eccolo lì. No se ne va. Hai paura eh vigliacco? Vieni che li strappo a morsi. Vattene vattene vattene, ti prego vattene. Non hai già mangiato? Guarda quanti pesci che ti puoi... non ce n’è manco uno. Questo prende me e buona notte. Prende il più lento e stupido pesce che c’è in giro e ciao. Ecco la barriera. Ma meglio se non mi nascondo. Non mi nascondo, non sono una preda. Sono un delfino una tartaruga un grosso fesso di turista che faceva meglio a starsene a casa. Se mi attacca sono morto, cazzo d’aspettativa, Aumma sarà contento. Ma io mi muovo tranquillo per la mia strada. Piano piano calma calma calma. Mi avrebbe già attaccato. Adesso se ne va, vero bastardo che te ne vai?  Piano nuota piano. Calma. Mi immergo anche, guarda... nuoto tranquillo. Mi conosci tu, hai mai visto una roba così? Che ne sai tu di chi sono, ti ne, ti ne mihum. Sono una tartaruga, sai? Ho una corazza durissima che spaccherà i tuoi dentacci di merda. Non sono una stupida bistecca, capito? Te li strappo se ci provi, capito? E se mi nascondo nel reef e aspetto la notte? Non manca più molto. Ma girano gli squali di notte? Chi diavolo lo sa? E poi dove mi nascondo? Quello mi prende come un pollo nel pollaio. Calma calma calma. Mi avrebbe già attaccato, mio dio. Non mi ha detto che alle Maldive gli squali non sono pericolosi? Usually ha detto, usually. Mangiano quando vogliono, è vero che mangi quando vuoi? Non me non me non me, ti prego non me. Non lo vedo più. Adesso costeggio ancora un pò il reef e poi provo a tornare. Piano piano calma calma calma. E quei ragazzi senza braccia che ho visto allora? Mi avrebbe già attaccato. Sì sì sì sì se n’è andato se n’é andato se n’é andato!! Non lo vedo più. Non c’é più. Calma calma piano. Ora torno, non è lontano, respira respira ma piano, piano. Niente rumore, tranquillo... Se n’é andato, credo che se ne sia andato davvero. Dai dai dai che se n’é andato madonna mia se n’é andato dio mio se n’è andato. Ecco, i branchi, i branchi di prima. Mas mas mas. Vengono da me. Forse mi salvo. Mi salvo mi salvo mi salvo, perché mi avrebbe già attaccato, no? Oh, amici mas, come vi voglio bene. Sono un fesso che ha appena rischiato di fare la fine della più fessa delle sardine. Senza offesa se qui ce n’é qualcuna, eh? Ma non credo. Voi siete tutti colorati e le sardine sono bluastre. E anche grigiastre, come me che sono un somaro, un asin bigio più fesso di quell’asin bigio che rosicchiava un cardo. Mi sento meglio in mezzo a voi, non scappate non vi muovete state con me. Sono salvo. A momenti facevo la fine di un cardo rosicchiato da un asin bigio. Da un pesce bigio. Mas mas mas. Uno squalo bianco, altro che bigio. La morte bianca, perdio. Io ho gli occhi azzurri però, vedete? Sono bianco bluastro anch’io. Dalla fifa dalla fifa. Fifa fifa che fifa. Ma sono ancora vivo. Ho ancora le braccia, le gambe. Anche il pisello non se l’è mangiato quel pescecane del cazzo. Non c’é sangue in giro, sono tutto intero e vivo e il fondo... si alza! La riva! Sei proprio salvo. Ti ne, mihun? Adesso sì possiamo pisciare eh, Robinson? E quella vela… è Nazimu che torna. Oh Shiva, o chiunque tu sia, grazie. Shiva, Shiiiva allora il mio viaggio non è ancora finito.

(Den, ki kuran?)
 
Adalberto Belfiore


Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha