Mantenimento dei figli e passaporto
Se il padre non paga
l'assegno per il mantenimento dei figli, la madre dei minori può negargli il
consenso per il passaporto, o revocare quello già dato.
Accade che donne madri si rivolgano all'avvocato, perché il padre dei bambini, tenuto a versarle unassegno mensile per il mantenimento dei figli, non lo paga pur avendone l'evidente possibilità, confermata fra l'altro dai suoi numerosi viaggi all'estero.
Gli strumenti a
disposizione dell'avvocato per costringere il padre inadempiente a dare ciò che
deve non sempre possono essere efficaci. Per esempio, perché quest'ultimo non
ha beni a lui intestati da pignorare, oppure le sue entrate non sono
trasparenti.
In questi casi, molto più
efficace di un'azione giudiziaria, per la madre dei bambini può essere il
semplice negare al padre il consenso al rilascio del passaporto, o revocare il
consenso già dato.
Quando si hanno figli
minori, infatti, per essere liberi di espatriare è necessario avere il consenso
dell'altro genitore o, in mancanza, l'autorizzazione del giudice tutelare.
Inoltre, il consenso già
dato può essere revocato in qualsiasi momento, con una semplice dichiarazione
alla questura.
Può accadere che il padreche si vede negare il passaporto si rivolga quindi al giudice tutelare, al fine
di ottenerlo. Ma il giudice convocherà la madre dei minori, per sentire anche
le sue ragioni.
Quando il passaporto serve
al ricorrente per andare in vacanza, saranno ben prese in considerazione le
rimostranze della madre dei bambini. Il giudice tutelare probabilmente negherà
l'autorizzazione, a meno che chi la chiede si impegni a versare ciò che deve.
Esiste però anche la
situazione in cui il padre deve recarsi all'estero per lavoro, o magari per
cercare lavoro e, proprio perché si trova in difficoltà, non ha adempiuto ai
suoi obblighi nei confronti dei figli.
In questo caso, non
basteranno però le dichiarazioni dell'interessato al giudice tutelare: egli
dovrà dimostrare, con documenti alla mano, che si trova nell'impossibilità di
pagare gli assegni di mantenimento, e nella necessità di recarsi in quel
determinato paese.
Il giudice potrà adeguare
la decisione al singolo caso, cercando di contemperare le esigenze di ciascuno
dei genitori e, per la situazione appena descritta, potrà limitare la validità
del passaporto anche a un solo anno, se è quello il tempo necessario (per
esempio a ultimare un lavoro già cominciato, o la trattativa per un nuovo
lavoro).
Potrà inoltre prevedere un prolungamento della validità del passaporto, ma solo a condizione che il padre dei bambini rispetti i doveri di mantenimento nei loro confronti.
Francesca Agnisetta
Avvocato, esperto in diritto di famiglia