Arrivano le chiusure di domenicali di Corso Buenos Aires

La giunta del Comune di Milano ha deciso di accogliere parzialmente , dopo 17 mesi , le indicazioni della delibera del Consiglio di zona 3 sulla chiusura al traffico di Corso Buenos Aires. Noi la chiamiamo "apertura al pubblico" , cioè restituzione ai cittadini , bambini e anziani compresi , che sono cittadini anche loro e persino a quelli che passeggiano senza fare shopping .

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Bandierine Rainbow Corso Buenos Aires Milano 2011
Dall’inizio del prossimo anno sarà deliberata l’"apertura al pubblico"  tutte le seconde domeniche del mese. E’ un primo passo, chi vuole esulti.
Comunque ad una condizione: che sia ben chiara la direzione e che sia  il primo e non l’ultimo passo.  Il programma della coalizione per Pisapia  prevedeva infatti per la Zona Tre  l’"apertura al pubblico"  del corso  tutte le domeniche e l’avvio di un progetto ambientalista che qualificasse la zona , con l’avvio, in particolare, di aree pedonali nella stessa proporzione del centro storico e piste ciclabili per ridurre drasticamente la quantità di auto in circolazione e il conseguente inquinamento.
I programmi elettorali non sono cartaccia , non sono solo il lavoro di quegli ingenui che ci credono , ma un impegno con gli elettori. Fare come se non esistessero equivale a come ignorare l’esistenza dell’elettorato tra una votazione e l’altra. E poi ci si duole dell’astensione e della crisi della rappresentanza.
“O in bici o a piedi “ è il motto di Copenaghen , “perché la natura lo impone” . Anche noi sognar non nuoce , anzi. Ma è un sogno . Comunque qualcosa di meglio che lasciare tutto come prima si può fare , una via di mezzo , un segno visibile di cambiamento . In realtà anche a Milano si va o in bici o a piedi , ma sul marciapiede.
Cosa possiamo cambiare? Prima di tutto affermare, con decisione e nei fatti, la funzione (cioè i poteri) del pubblico. In questo caso le istituzioni pubbliche , e il Consiglio di zona in particolare , promotrici di politiche culturali , di nuova visione della città , della priorità della dimensione sociale .
Andrebbe affermato il primato del pubblico e del sociale sul privato e sui suoi interessi. Specie se prevalenti  e tali da cancellare ogni altra dimensione. In parole semplici : nulla contro i commercianti , è ovvio , ma Milano non è (nè dovrebbe essere) la città dei commercianti e degli speculatori che cementificano. Non esistono solo loro.
Se la chiusura al traffico ( apertura ai cittadini) sarà solo funzionale allo shopping  , cioè principalmente gestita dai commercianti, con qualche concessione di spazi , non sarà la direzione giusta . Un poco meglio di prima, forse, ma non una netta svolta.
Un centro di decisione , guardando alla sostanza , sarà il Duc (Distretto urbano del commercio di Buenos Aires, recentemente creato) ; in questa struttura la presenza delle rappresentanze dei commercianti è  oggi nettamente maggioritaria. Dei quattro componenti nominati dal comune , oltre Il Teatro Puccini , ci sono solo “commercianti” e un immobiliarista .
Nascerebbe sotto un infausto segno se così fosse. La partecipazione di un rappresentante della dimensione sociale potrebbe essere un decisivo segno di svolta . Il governo dell’area Buenos Aires non può essere lasciata solo agli interessi privati.
Nel Comitato per Milano di Zona 3 abbiamo molto ragionato di partecipazione . E ci siamo impegnati per la chiusura al traffico di Corso Buenos Aires .  i soli, in zona , (che io sappia ) che abbiamo fatto un sondaggio. E ai partecipanti dobbiamo una risposta .
E dunque cosa c’è di più innovativo e ragionevole della presenza di un esponente del nostro Comitato nel Duc ?  Un commerciante in meno , o l’immobiliarista , non è un dramma , spero , e la nostra presenza consentirebbe il confronto di progetti e le opportune e necessarie mediazioni . Mediazioni anche nel rapporto con la cittadinanza . Questo oggi manca. E la democrazia è partecipazione.
Franco Calamida


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Re: Arrivano le chiusure di domenicali di Corso Buenos Aires
14/06/2013 elisa
Ma il signor Motta è proprio così legato alla sua auto da non potervi rinunciare neppure alla domenica?!?
Me ne dolgo per lui e per tutti coloro che, senza rendersene conto, sono ormai auto-dipendenti: non sanno cosa si perdono!
e, per inciso, sono una pedona-sessantenne munita di abbonamento annuale ATM, felice di muoversi liberamente in città camminando(ottimo esercizio fisico) o su e giù dai mezzi pubblici.

Riflettete, gente, riflettete...


Re: Arrivano le chiusure di domenicali di Corso Buenos Aires
13/06/2013 Stefano Motta
La famosa scelta demagogica che portera' caos al traffico e nessun altro beneficio?

Non diciamo che riduce l'inquinamento, perche' le vie limitrofe saranno congestionate, quindi l'inquinamento puo' solo aumentare, 10 minuti per attraversare la zona invece di un'ora fanno la differenza di emissioni nell'aria.

Lo fate perche' vi piace andare in bicicletta? Chiedete di andare in bicicletta e risolvete i problemi derivanti dal fatto di usare tale mezzo, ma non e' necessario fare la guerra agli altri per soddisfare un proprio godimento perche' in questo modo si alimenta la cultura dello scontro tra ceti o categorie e si sconfigge la cultura della partecipazione e della solidarieta'.

Son contento di non stare piu' li
Meditate gente, meditate


 
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