Commercio. Gelato libero a Milano anche di notte, nel rispetto della quiete pubblica

D'Alfonso e Granelli: "Regole della vita notturna stabilite attraverso il confronto con esercenti, cittadini e CdZ: l'esempio milanese seguito anche da altre città italiane"


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I milanesi che amano gustarsi un buon gelato passeggiando la notte per le vie della città potranno continuare a farlo serenamente. La notizia riportata da alcuni quotidiani, relativa al divieto di consumare gelati fuori dai locali dopo la mezzanotte riguarda solo le zone della vita notturna milanese e serve a tutelare la quiete pubblica.

“Vorremmo tranquillizzare immediatamente tutti coloro che si sono sentiti precipitati da ieri in una gravissima crisi del gelato, - hanno dichiarato gli assessori al Commercio Franco D’Alfonso e alla Sicurezza Marco Granelli - che si vorrebbe non più legale dopo le h 24 e che provocherebbe addirittura una crisi di “esasperazione” negli esercenti milanesi. Il divieto, cui si fa riferimento, riguarda l’asporto di cibo e bevande al di fuori dei locali che non dispongono di tavoli esterni e ha il semplice scopo di dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi di fronte ai locali (una ventina in tutta la città) che si trovano nelle zone della movida (Ticinese, largo La Foppa e Arco della Pace). Il divieto, già vigente dall’anno scorso per bar e ristoranti, da quest’anno, come da richiesta degli stessi commercianti, è esteso anche agli artigiani, quindi a gelaterie, pizzerie e kebab. Dopo la mezzanotte – hanno spiegato gli assessori - non è possibile asportare per consumare sul marciapiede di fronte al locale solo nelle zone della ‘movida’, dove, comunque, si può tranquillamente consumare al banco fino alle 2. Questo divieto non esiste nel resto della città,  dove si può consumare anche davanti al locale 24 ore su 24. In tutte le città del mondo intervenire nelle zone della ‘movida’ è esercizio per così dire complesso e certo non ci si può aspettare che questo compito a Milano sia invece semplice, anche se con una certa soddisfazione possiamo confermare che il confronto costante con gli operatori del settore, i cittadini e i Consigli di Zona che stiamo mettendo in atto nella nostra città è diventato un esempio seguito quasi pedissequamente perfino nella definizione degli orari da parte di molte città italiane, ultima Torino. Non è quindi né nuovo né sorprendente che anche chi ha attivamente partecipato alla definizione di un provvedimento, ottenendo che molti suggerimenti avanzati fossero recepiti, pensi di smarcarsi presso la propria spesso presunta “base” esprimendo insoddisfazione preparandosi a successive negoziazioni. Quello che troviamo veramente spiacevole – concludono D’Alfonso e Granelli - è che si utilizzino a tale fine evidenti pretesti e plateali strumentalizzazioni che finiscono per generare una informazione errata e messaggi fuorvianti quali la pretesa serrata notturna del gelato a Milano. É proprio il modo per gettare al vento tanto lavoro difficile ma utile e fruttuoso che tutti assieme abbiamo svolto in questi due anni, disconoscendo i tanti buoni risultati ottenuti in situazione che, lo ricordiamo per una volta, questa Amministrazione si è trovata a dover affrontare quando il limite della sopportabilità reciproca e della possibilità di convivenza nelle zone della vita notturna era stato abbondantemente superato”.


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