Uber. Comune: Già intervenuti con sanzioni e accertamenti
La volontà
dell’Amministrazione e della Polizia locale è di utilizzare tutti gli
strumenti giuridici a disposizione per contrastare qualunque fenomeno di
abusivismo commerciale e concorrenza sleale. In merito al servizio Uber
si è già intervenuti sia sanzionando direttamente alcuni operatori sia
effettuando una serie di accertamenti per verificare il rispetto delle
prescrizioni vigenti.
(CS Comune di Milano)17/05/2013
Da un’attenta valutazione è emerso
che il sistema Uber contrasta in alcuni suoi aspetti sia con la legge 21/1992
(“Legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici
non di linea”) sia con la legge regionale 11/2009 (“Testo unico delle
leggi regionali in materia di trasporti”), in particolare per quel che
riguarda l’obbligo di stazionamento dei veicoli utilizzati all’interno
delle autorimesse (e dunque il divieto di stazionamento su suolo pubblico)
e la determinazione del costo della corsa che non viene concordata preventivamente
con l’utente.
Se fosse rispettato l’obbligo di stazionamento in autorimessa, infatti, non avrebbe senso la geolocalizzazione da parte del sistema Uber dell’esatta posizione del veicolo, ma dovrebbe essere sufficiente la localizzazione delle rimesse Ncc che aderiscono all’iniziativa. Con questo sistema, infatti, i conducenti degli Ncc potrebbero essere incentivati a spostarsi dall’autorimessa verso zone più centrali o dove si tengono eventi e manifestazioni per essere registrati dal sistema in luoghi più vicini all’afflusso di potenziali clienti.
Per quel che riguarda la determinazione del costo della corsa, inoltre, il sistema di geolocalizzazione agisce di fatto come un ‘tassametro’ senza che all’utente sia garantita l’omologazione dello strumento (l’applicazione per smartphone “Uber Driver”) e senza che sia rispettato l’articolo 13 della legge 21/1992: “Il corrispettivo del trasporto per il servizio di noleggio con conducente è direttamente concordato tra l’utenza e il vettore”.
Continueranno anche nei prossimi giorni gli approfondimenti già intrapresi nelle scorse settimane, necessari per definire eventuali provvedimenti che tutelino la totale regolarità del servizio.
Se fosse rispettato l’obbligo di stazionamento in autorimessa, infatti, non avrebbe senso la geolocalizzazione da parte del sistema Uber dell’esatta posizione del veicolo, ma dovrebbe essere sufficiente la localizzazione delle rimesse Ncc che aderiscono all’iniziativa. Con questo sistema, infatti, i conducenti degli Ncc potrebbero essere incentivati a spostarsi dall’autorimessa verso zone più centrali o dove si tengono eventi e manifestazioni per essere registrati dal sistema in luoghi più vicini all’afflusso di potenziali clienti.
Per quel che riguarda la determinazione del costo della corsa, inoltre, il sistema di geolocalizzazione agisce di fatto come un ‘tassametro’ senza che all’utente sia garantita l’omologazione dello strumento (l’applicazione per smartphone “Uber Driver”) e senza che sia rispettato l’articolo 13 della legge 21/1992: “Il corrispettivo del trasporto per il servizio di noleggio con conducente è direttamente concordato tra l’utenza e il vettore”.
Continueranno anche nei prossimi giorni gli approfondimenti già intrapresi nelle scorse settimane, necessari per definire eventuali provvedimenti che tutelino la totale regolarità del servizio.