Adesso i figli sono tutti uguali

La legge 10 dicembre 2012 n. 219 ha eliminato la distinzione tra figli naturali e figli nati dal matrimonio. ()
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​Fino a poco più di un mese fa, a una coppia di conviventi avrei consigliato: se pensate di avere bambini, sposatevi. Perché c'era ancora differenza tra figli nati dal matrimonio e figli nati da un'unione di fatto. Già la definizione era diversa: figli naturali gli uni, legittimi gli altri.

​La legge n. 219 emanata il dicembre scorso ha finalmente eliminato questa distinzione, sostituendo nella legislazione vigente, primo fra tutte il codice civile, quelle due espressioni con la semplice parola “figli”.

​È inoltre stato abolito il divieto di riconoscimento dei figli c.d. “incestuosi”, che non devono più essere penalizzati per un comportamento di cui sono responsabili solo i genitori. Oggi, per il riconoscimento dei figli nati da persone legate da un vincolo di parentela o affinità, è solo necessaria l'autorizzazione del giudice, “avuto riguardo all'interesse del figlio e alla necessità di evitare allo stesso qualsiasi pregiudizio”.

​La portata della riforma è grande anche sotto un più ampio profilo, perché modificando l'articolo 74 del codice civile, che definisce la parentela, sembra riconoscere la famiglia naturale. Il nuovo testo dell'articolo 74 citato, infatti, stabilisce che la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo.
​Un altro importante cambiamento riguarda infine il tribunale competente a decidere sull'affidamento e il mantenimento dei figli, quando i genitori si separano. Fino all'entrata in vigore della legge n. 219 del 2012, per i figli delle coppie sposate decideva il tribunale ordinario, competente per la separazione, mentre per i figli nati da unioni di fatto ci si doveva rivolgere al tribunale per i minorenni. Ora è competente per tutti il tribunale ordinario.

​La legge n. 219 del 2012 non è riuscita a esaurire tutte le modifiche necessarie per eliminare ogni distinzione tra figli nati dal, e figli nati fuori dal matrimonio. Per esempio c'è ancora una piccola differenza nella disciplina della successione ereditaria.
​Ma il problema sarà presto risolto, perché la stessa legge ha dato delega al governo per la revisione, entro un anno, di tutte le norme vigenti relative ai figli, per sancire a tutti gli effetti la loro parità.