Anno Giudiziario. Pisapia: “A Milano risultati positivi”

Il Sindaco: “Non sono più procrastinabili  riforme condivise e possibili in tempi brevi, in grado di restituire al Paese una giustizia celere ed efficiente”  
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“Del tutto condivisibile la relazione del Presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio, in piena sintonia con quella del Primo Presidente della Corte di Cassazione, Ernesto Lupo. La nostra giustizia civile e penale è sull’orlo del collasso. Una vera riforma della Giustizia deve essere una delle priorità del nuovo Governo e del Parlamento. Mai più ‘leggi ad personam’. Il Paese, ha bisogno di una giustizia celere, efficiente e che sappia coniugare le doverose garanzie difensive con la capacità di dare risposte in tempi ragionevoli alle richieste dei cittadini”.

Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia nel giorno dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario da parte del Presidente della Corte d’Appello di Milano.

“Una svolta riformatrice - ha proseguito il Sindaco Pisapia - è non solo possibile ma doverosa. Da troppo tempo sono fermi in Parlamento progetti di legge, ampiamente condivisi dagli operatori del diritto e che, se approvati rapidamente, darebbero una svolta a un settore decisivo per l’intero Paese”.
“Penso ad esempio alla riforma complessiva del Codice Penale - già pronta e da tempo presentata in Parlamento - e un progetto di ampia depenalizzazione: riforme  che hanno trovato il consenso delle diverse Commissioni ministeriali per la riforma del sistema penale istituite negli ultimi anni. Riforme che potrebbero essere anticipate, almeno in alcuni parti, determinando una significativa diminuzione delle migliaia di prescrizioni che avvengono ogni anno e che hanno determinato di fatto una vera e propria ‘amnistia strisciante’. Anche altri provvedimenti possono avere ampia condivisione e brevi tempi di approvazione per accelerare positivamente la nostra giustizia penale.
Tra questi:
1)        la sospensione, con interruzione della prescrizione, delle migliaia di processi che vengono celebrati con imputati irreperibili. Si libererebbero così uomini, fondi e mezzi da utilizzare per accelerare i tempi dei processi per reati di criminalità organizzati e per i reati più gravi;
2)         modifica del sistema sanzionatorio per tutti i reati contravvenzionali e per quelli di non grave allarme sociale. Prevedere per tali reati pene non carcerarie; es. detenzione domiciliare, pene interdittive, prescrittive, lavori socialmente utili e/o finalizzati al risarcimento dei danni alle vittime dei reati, irrogabili già dal giudice di primo grado. Tutto ciò limiterebbe impugnazioni, diminuirebbe significativamente la recidiva e inciderebbe positivamente sulla situazione carceraria che, a detta di tutti, non è degna di un Paese civile”.

“Per quanto riguarda la Giustizia civile – ha aggiunto Giuliano Pisapia – è possibile pensare a sezioni stralcio, con una maggiore presenza di magistrati onorari di sicura affidabilità morale e giuridica, che si occupino di definire i contenziosi risalenti nel tempo. Sarà così possibile per la magistratura ordinaria  occuparsi dei procedimenti più recenti e di quelli sopravvenuti. Necessario rafforzare anche gli strumenti di mediazione non obbligatoria e di risoluzione stragiudiziale delle controversie civili per importi non rilevanti”.

“Poche riforme ma efficaci che non solo comporterebbero un risparmio notevole dal punto di vista economico, ma contribuirebbero a dare maggiore credibilità al nostro Paese e alla giustizia, eliminando quella sfiducia che spesso impedisce investimenti italiani e stranieri determinanti per il rilancio dell’economia e per creare nuova occupazione. Non è più possibile alcun rinvio, la possibilità di una riforma in tempi ragionevoli esiste, è necessario però che ci sia la volontà di attuarla”, ha concluso il Sindaco Pisapia (già Presidente della Commissione ministeriale per la riforma del sistema penale).


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